Tony Hadley, le hit e i nuovi “gioiellini” questa sera al Blubar 

La voce dei Spandau Ballet porta il suo rock a Francavilla

FRANCAVILLA. Due anni fa è stato tra i protagonisti della Perdonanza Celestiniana, cantando una versione sinfonica di Through the Barricades, con timbro e talento. Ora, Tony Hadley, ex Spandau Ballet, torna in Abruzzo, questa sera in piazza Sirena a Francavilla al Mare (ore 21.30) in un appuntamento del Blubar. Il concerto fa parte di un tour che predilige arrangiamenti in chiave rock. Scaletta e arrangiamenti diversi rispetto al Big Swing tour (tre date sold out), in cui aveva presentato anche i brani del nuovo disco swing The mood I’m in.
Il tour attuale, dove è accompagnato dalla sua Fabulous TH Band, è l’occasione per celebrare ancora una volta un artista sulla cresta dell’onda da oltre quattro decenni. Dagli esordi con il movimento New Romantic, ha interpretato brani diventati cult come True e l'inno non ufficiale delle Olimpiadi di Londra 2012, Gold, oltre alla stessa Through the barricades.
Hadley, dopo il successo del tour swing, cosa la spinge a tornare ad arrangiamenti più rock per il tour estivo?
«I miei concerti sono quasi sempre rock, mi esibisco con la Fabolous TH band, con cui lavoro da anni, che considero amici. Lo swing è stata una piacevole parentesi, che sicuramente ripeterò».
Come descriverebbe l'energia e l'atmosfera dei suoi concerti in chiave rock rispetto a quelli swing?
«Beh, sono più... rock! C’è un’energia diversa, l’accento sulla voce è pari all’accento sugli strumenti. Sono davvero divertenti!»
Può parlarci della sua esperienza con la Fabulous TH Band e l'Orchestra della Magna Grecia? Come è nata questa collaborazione?
«Con l’Omg collaboro da anni, ma senza la TH band; mi accompagna solo il chitarrista Tim Sandiford. Il maestro Piero Romano è molto rock’n’roll la sua orchestra è sorridente, molto pop, sono tutti dei grandi professionisti».
Le sue scalette includono brani iconici degli Spandau Ballet e le sue canzoni da solista. Come sceglie quali canzoni eseguire nei concerti?
«Le hit degli Spandau Ballet non possono mancare, scontenterei il pubblico, ma anche me stesso: sono brani stupendi, che continuo a cantare con grande piacere. I miei brani da solista sono i miei gioiellini, sono scritti da me e dal mio team e ci tengo davvero molto. E durante il concerto non mancano anche le cover».
Dopo il tour estivo, quali sono i suoi piani per il futuro?
«In dicembre sarò special guest di un tour in Gran Bretagna con i mitici Culture Club. E l’anno prossimo... grandi sorprese in arrivo!»
Ha qualche aneddoto o ricordo speciale legato ai tour in Italia che vorrebbe condividere con noi?
«Sicuramente il Sanremo degli anni Ottanta in cui c’erano ospiti sia gli Spandau Ballet che i Duran Duran: è stato senz’altro indimenticabile. Incredibile la “follia” dei fan. Voi italiani avete un calore unico».
Due anni fa, suonò all'Aquila in occasione della serata inaugurale della Perdonanza. I giornalisti la intervistarono davanti la chiesa di Collemaggio, prima dello spettacolo di luci e fuoco. Che sensazioni le ha lasciato quell'esperienza?
«Una città ancora ferita, ma meravigliosa. Una chiesa piena di fascino e con un’atmosfera quasi mistica, difficilmente me ne dimenticherò».