Tutta l’energia di Zucchero martedì allo stadio Adriatico: «La mia passione per il live» 

Il bluesman emiliano tocca Pescara con il suo “Overdose d’amore world tour” Sul palco con la sua band: «Con loro è bello. Il ritmo per me è fondamentale»

PESCARA. «Sono rimasto uno dei pochi a suonare tutto dal vivo. Può dirlo forte Zucchero “Sugar” Fornaciari che martedì alle 21 porterà all’Adriatico il suo Overdose d’amore World tour nell’ambito di un mini-segmento dedicato a cinque stadi della Penisola: il Friuli Stadium di Udine, il Dall’Ara di Bologna, lo Stadio Franco Scoglio di Messina e il San Siro di Milano, oltre a quello del capoluogo Adriatico. Un tour mondiale che ha debuttato con tre serate di successo alla Royal Royal Albert Hall a fine marzo.
«Devo ringraziare tutta la mia band», sottolinea Zucchero, «che è davvero unita e formata da grandi professionisti. Nel modo in cui io vedo il live, il musicista è importante. È come quando si registrano dei dischi: se non hai l’essere umano a suonare lo strumento, non hai dinamica, non hai colori, è tutto molto flat. Con questa band, con musicisti che sono con me da anni, alcuni sono con me dall’inizio, e che conoscono quasi tutto il mio repertorio, posso cambiare canzoni senza neanche provarle. Così è bello, è divertente. Le due batterie, ad esempio, le ho sempre usate perché sono a incastro, una non fa la stessa cosa che fa l’altra. Una è il motore, l’altra è fantasia. Per me il ritmo è fondamentale».
Gli ultimi concerti confermano la capacità di Zucchero di trasformare la scaletta in una grande festa in cui la sua energia contagiosa e le canzoni sono protagoniste.
Tra i maggiori interpreti del rock blues in Italia, Zucchero (all’anagrafe Adelmo Fornaciari) nella sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, di cui 8 milioni con l’album Oro, incenso & birra. Nel corso della sua carriera ha suonato in cinque continenti, 69 Stati, 650 città, toccando destinazioni uniche come Oman, Mauritius, Thaiti, Nuova Caledonia, Armenia, Nuova Zelanda.
«Non è facile andare a pescare dal mio catalogo, sono quasi quattrocento canzoni», sottolinea. «Quando ne risento alcune, mi chiedo perché non le ripropongo da tanto tempo o perché non le ho mai fatte. Poi penso che magari non siano conosciute dal pubblico. Potrei anche osare con una scaletta con canzoni mai scelte come singoli in radio (e a mio parere alcune sono anche più belle). Però, come faccio a non fare Diamante, Così celeste, Per colpa di chi».
Negli stadi italiani la scaletta cambia un po’. «La scaletta che farò a Pescara», spiega, «sarà un po’ diversa rispetto a quella che porto ultimamente in concerto, ma con una logica. Per me la scaletta, dal punto di vista della dinamica, è funzionale così: ci sono dei brani di grande energia, le ballate, i mezzi tempi e una parte acustica più intima».
Intanto, è in rotazione radiofonica e digitale Overdose d’amore 2024 (Emi/Universal Music Italia-Columbia/Sony Music Italy), versione di Salmo del celebre brano di Zucchero. Un singolo frutto del rapporto tra i due artisti consolidato negli ultimi anni, caratterizzato da profonda stima reciproca. L’idea originaria di reimmaginare il celebre brano, che quest’anno compie 35 anni dalla sua pubblicazione e dà il nome al tour, è nata dal rapper e ha subito catturato l’entusiasmo di Zucchero. Il video musicale è stato girato interamente in verticale utilizzando gli smartphone in Marocco, a Los Angeles, Città del Messico, Shanghai, Posada (Nuoro) e in altre location italiane, creando un mosaico visivo che porta in scena fan da ogni angolo del mondo. «Salmo è un fenomeno», afferma Fornaciari. «Non solo per l’artista che è, ma come persona: intelligente, veloce, schietto, verace, ironico e grande comunicatore. Mi riconosco in lui, in quello che scrive e pensa e gli sono grato per i tributi che mi ha dedicato, prima con Diavolo in me e ora con Overdose (d’amore). Purtroppo, il rock adesso è annacquato, è politicamente corretto, non va giù pesante. Qualcuno che prende posizione c’è ancora e io mi ci identifico, come Salmo che a me piace tanto».
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