al via stasera la nuova stagione di porta a porta 

Vespa: «Sarò più esigente con gli ospiti» 

«Intervistare Boccia? Non voglio diventare un suo strumento»

ROMA. Studio rivisto e novità nello stile di conduzione. Bruno Vespa lancia la nuova stagione di Porta a Porta, al via oggi su Rai1 in seconda serata, con l'obiettivo di invertire il trend degli ascolti, che «soffre per l'orario di collocazione e spesso ha un traino terribile», ha spiegato il giornalista aquilano, sottolineando di dover risalire da share del 7, 8, massimo 9% dei programmi precedenti. Diverso il quadro di Cinque minuti, che inizia sempre oggi dopo il Tg1 della sera: l’anno scorso «ha sfiorato il 22% di share con 200mila spettatori in più della passata stagione».
Vespa si è detto pronto a rinnovare il suo longevo talk, nato nel 1996. «Cambieremo e lo faremo per sottrazione», ha annunciato. «Toglieremo cose, a partire dal tavolo centrale che sostituiremo con comodissime poltroncine». Eliminati riquadri e cornici, sarà allestito un videowall gigante: «miglioreremo la grafica, da sempre il nostro problema», ha rimarcato. «Poi avremo meno ospiti, ma più importanti, che saranno trattati in maniera più attenta. Saremo un filino meno garbati e un filino più esigenti. Riconosco di aver avuto qualche momento di distrazione e speriamo non succeda più». «Quando arriviamo noi, tutti sanno già tutto», ha aggiunto. «Per questo dobbiamo aiutare la gente a capire cosa è successo. Abbiamo chiamato tutta la squadra a un rinnovato entusiasmo».
Quanto agli ospiti, non ci sarà la premier nella puntata d'esordio, come da tradizione. Vespa spera «che Meloni venga quando avrà qualcosa da dire. Immagino che sarà quando si sapranno le deleghe che avrà Fitto». Nella prima puntata ci sarà Giovanni Costantino, ad di Italian Sea Group, per approfondire la vicenda dell'affondamento del Bayesian. «Abbiamo inviato Schlein e il resto dell'opposizione con lo scrupolo che ci contraddistingue. È la nostra caratteristica, non riusciamo a non essere pluralisti», ha detto ancora. «Mi piacerebbe ospitare un confronto tra Conte e Renzi. Abbiamo ottimi rapporti con tutti e due e spero che accettino». Vespa non si è sottratto alle domande sul caso Sangiuliano-Boccia. «Hanno detto che intervistare Maria Rosaria Boccia in una tv commerciale era servizio pubblico, mentre intervistare un ministro al Tg1 non lo era. Non so più cosa significhi fare servizio pubblico». Entrando più nel dettaglio, «mi sarebbe piaciuto intervistare Sangiuliano. Il direttore del Tg1 è stato bravissimo, gli ha chiesto tutto. Non capisco come si possa criticare quell'intervista. Non è, invece, in cima ai miei desideri intervistare la Boccia, non voglio essere uno dei suoi strumenti». «Un consiglio a Sangiuliano per il rientro in Rai?», ha concluso. «Non chiedetemi troppo, spero che prima o poi abbia un lavoro adeguato alle sue qualità».
Infine una battuta sullo stallo nelle nomine in Rai. «I momenti di stallo non mi preoccupano, ne ho visti tanti. L'unico che riusciva a risolverli era Bernabei che faceva l'ordine di servizio a Ferragosto. Noi siamo la testimonianza che indipendentemente dai vertici, che per fortuna lavorano, andiamo avanti come se nulla dovesse accadere».