È morto il giovane imprenditore
Caduto mentre riparava il tetto, i familiari donano gli organi.
BUGNARA. Non ce l’ha fatta. Luan Kacorri, l’imprenditore albanese di 37 anni finito in coma dopo essere caduto dalla scala mentre stava riparando il tetto di casa, è morto ieri pomeriggio. Nel corso della notte le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate, fino a quando i medici ne hanno constatato la morte cerebrale. I familiari, quando hanno saputo che per il loro caro non c’era più niente da fare, hanno deciso di donare gli organi. Un gesto che nasconde tutta la storia di Luan Kacorri, Leo per gli amici, arrivato in Valle Peligna poco più che 20enne. Simbolo di generosità e di riconoscenza nei confronti di una terra che lo ha accolto donandogli una casa e una famiglia.
Sua moglie è di Bugnara, così come i due figli di 5 e 7 anni. Un esempio di integrazione che dimostra come uomini di culture e paesi diversi, possano convivere e contribuire alla crescita economica e sociale del paese che li ospita. Anche se Leo è andato oltre: con gli organi donati riuscirà a ridare una speranza a quelle persone che grazie a lui potranno vivere una vita più normale. Un gesto che hanno voluto fortemente i familiari ma che è stato incoraggiato dall’intera comunità albanese che vive e lavora nella Valle Peligna. «Sono rimasto colpito dalla compostezza e dalla dignità della moglie e dei parenti», è stato il commento del primario del reparto di terapia intensiva, Gianvincenzo D’Andrea, che fino all’ultimo ha fatto il possibile per salvarlo, «i quali hanno dovuto affrontare una tragedia e un dolore immenso come quello conseguente alla perdita del loro giovane congiunto.
In questo momento così triste mi sento di ringraziare i familiari e l’intera comunità albanese, che in una vicenda così tragica, sono stati capaci di compiere un gesto di grandissima generosità. Un gesto che riuscirà a cambiare la vita di quelle persone sfortunate», conclude il primario di Terapia intensiva, «che grazie agli organi donati dal giovane potranno guardare con maggiore serenità e rinnovata speranza al loro futuro». La morte cerebrale di Leo è arrivata poco dopo le 16 di ieri. Subito dopo aver avuto l’assenso da parte dei parenti, è stata attivata la procedura prevista dalla legge per il prelievo a scopo terapeutico degli organi che prevede sei ore di accertamenti continuativi.
Alle 22 c’è stata l’ultima verifica. Subito dopo i medici addetti all’espianto hanno proceduto a valutare quali fossero gli organi prelevabili; contemporaneamente sono scattati gli accertamenti per verificare la compatibilità tra il donatore e il ricevente. Una volta ultimati gli accertamenti sono iniziate le operazioni per procedere ai vari trapianti. Le operazione di prelievo degli organi sono proseguite per tutta la notte. Già oggi la salma del giovane impresario edile sarà riconsegnata ai familiari per la celebrazione dei funerali. Il rito sarà celebrato a Bugnara.
Sua moglie è di Bugnara, così come i due figli di 5 e 7 anni. Un esempio di integrazione che dimostra come uomini di culture e paesi diversi, possano convivere e contribuire alla crescita economica e sociale del paese che li ospita. Anche se Leo è andato oltre: con gli organi donati riuscirà a ridare una speranza a quelle persone che grazie a lui potranno vivere una vita più normale. Un gesto che hanno voluto fortemente i familiari ma che è stato incoraggiato dall’intera comunità albanese che vive e lavora nella Valle Peligna. «Sono rimasto colpito dalla compostezza e dalla dignità della moglie e dei parenti», è stato il commento del primario del reparto di terapia intensiva, Gianvincenzo D’Andrea, che fino all’ultimo ha fatto il possibile per salvarlo, «i quali hanno dovuto affrontare una tragedia e un dolore immenso come quello conseguente alla perdita del loro giovane congiunto.
In questo momento così triste mi sento di ringraziare i familiari e l’intera comunità albanese, che in una vicenda così tragica, sono stati capaci di compiere un gesto di grandissima generosità. Un gesto che riuscirà a cambiare la vita di quelle persone sfortunate», conclude il primario di Terapia intensiva, «che grazie agli organi donati dal giovane potranno guardare con maggiore serenità e rinnovata speranza al loro futuro». La morte cerebrale di Leo è arrivata poco dopo le 16 di ieri. Subito dopo aver avuto l’assenso da parte dei parenti, è stata attivata la procedura prevista dalla legge per il prelievo a scopo terapeutico degli organi che prevede sei ore di accertamenti continuativi.
Alle 22 c’è stata l’ultima verifica. Subito dopo i medici addetti all’espianto hanno proceduto a valutare quali fossero gli organi prelevabili; contemporaneamente sono scattati gli accertamenti per verificare la compatibilità tra il donatore e il ricevente. Una volta ultimati gli accertamenti sono iniziate le operazioni per procedere ai vari trapianti. Le operazione di prelievo degli organi sono proseguite per tutta la notte. Già oggi la salma del giovane impresario edile sarà riconsegnata ai familiari per la celebrazione dei funerali. Il rito sarà celebrato a Bugnara.