«A Natale riapriranno quasi tutte le chiese»
Già completata la rimozione delle macerie alle Anime Sante Avviata la copertura di Collemaggio.
L’AQUILA. La rimozione delle macerie nella chiesa di Santa Maria Paganica è pericolosa mentre si è conclusa la stessa opera alle Anime Sante. Lo ha riferito Luciano Marchetti vice commissario della Protezione civile con delega ai beni culturali presente ieri a San Pietro a Coppito. A Natale, comunque, molte chiese riapriranno.
«Le macerie, che rappresentano uno spessore di due metri e mezzo» spiega l’esperto, «fanno da contrasto alle murature: mano mano che togliamo le macerie le murature tendono a rinchiudersi all’interno. Per cui ci sono i volontari impegnati a selezionare le macerie e i vigili del fuoco, ogni volta che si smonta il materiale mettono in sicurezza le strutture».
«Abbiamo visto che selezionando le pietre», ha aggiunto «sono spuntati grandi parti delle chiese precedenti. In sostanza ci sono dei pezzi che erano crollati in occasione dei terremoto precedenti. Tutto materiale che è stato reimpiegato. E’ da considerare che allora, come adesso, la rimozione delle macerie dopo i terremoti rappresentava uno dei costi maggiori. All’epoca, poi, il materiale veniva trasportato con difficoltà maggiori, ovviamente, rispetto» a quanto avviene ora. Ecco perchè era inevitabile il reimpiego di quelle pietre nelle ricostruzioni».
«Alle Anime Sante», aggiunge, Luciano Marchetti, «domani verranno tolti i nastri per trasportare le macerie visto che si è arrivati alla fine».
«Per quanto riguarda Santa Maria di Collemaggio» ha chiarito l’ingegnere Marchetti, «si sta completando la messa in sicurezza e si sta facendo un lavoro per la copertura provvisoria come si è già effettuato a suo tempo per le Anime Sante. A Collemaggio, però, abbiamo lavorato in maniera diversa in quanto lì non era possibile fare la copertura senza avere rimosso prima le macerie. Tutte le pietre recuperate sono state schedate e catalogate ai fini di una ricostruzione successiva. Per il resto Collemaggio mi sembra abbastanza in sicurezza».
Lo stesso Marchetti che ribadito che nella diocesi aquilana sono stati appaltati lavori per 73 chiese. «Credo che riusciremo» ha aggiunto «a far dire la santa messa di Natale nella maggior parte di queste».
«Per le altre chiese» ha concluso Marchetti, «ovviamente, si provvederà con i moduli provvisori ma di questo si occupa la Protezione civile».
«Le macerie, che rappresentano uno spessore di due metri e mezzo» spiega l’esperto, «fanno da contrasto alle murature: mano mano che togliamo le macerie le murature tendono a rinchiudersi all’interno. Per cui ci sono i volontari impegnati a selezionare le macerie e i vigili del fuoco, ogni volta che si smonta il materiale mettono in sicurezza le strutture».
«Abbiamo visto che selezionando le pietre», ha aggiunto «sono spuntati grandi parti delle chiese precedenti. In sostanza ci sono dei pezzi che erano crollati in occasione dei terremoto precedenti. Tutto materiale che è stato reimpiegato. E’ da considerare che allora, come adesso, la rimozione delle macerie dopo i terremoti rappresentava uno dei costi maggiori. All’epoca, poi, il materiale veniva trasportato con difficoltà maggiori, ovviamente, rispetto» a quanto avviene ora. Ecco perchè era inevitabile il reimpiego di quelle pietre nelle ricostruzioni».
«Alle Anime Sante», aggiunge, Luciano Marchetti, «domani verranno tolti i nastri per trasportare le macerie visto che si è arrivati alla fine».
«Per quanto riguarda Santa Maria di Collemaggio» ha chiarito l’ingegnere Marchetti, «si sta completando la messa in sicurezza e si sta facendo un lavoro per la copertura provvisoria come si è già effettuato a suo tempo per le Anime Sante. A Collemaggio, però, abbiamo lavorato in maniera diversa in quanto lì non era possibile fare la copertura senza avere rimosso prima le macerie. Tutte le pietre recuperate sono state schedate e catalogate ai fini di una ricostruzione successiva. Per il resto Collemaggio mi sembra abbastanza in sicurezza».
Lo stesso Marchetti che ribadito che nella diocesi aquilana sono stati appaltati lavori per 73 chiese. «Credo che riusciremo» ha aggiunto «a far dire la santa messa di Natale nella maggior parte di queste».
«Per le altre chiese» ha concluso Marchetti, «ovviamente, si provvederà con i moduli provvisori ma di questo si occupa la Protezione civile».