Abuso edilizio a Ponza, Vespa patteggia

Pena pecuniaria al giornalista per violazioni di vincoli paesaggistici dopo lavori all’immobile

L’AQUILA. Ha patteggiato ed è stato condannato a 10 giorni di arresto, sostituiti con una pena pecuniaria di 2500 euro (più 14mila di ammenda), il giornalista aquilano Bruno Vespa conduttore di “Porta a Porta”. Era accusato di abusivismo edilizio e violazione dei vincoli paesaggistici per lavori svolti nella sua villa di Ponza, con affaccio sulle piscine naturali. In udienza camerale davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Napoli Mara Mattioli, che nel giugno 2013 aveva firmato il provvedimento di sequestro di quella parte della villa, la decisione.

Vespa è stato condannato anche al pagamento di un’ammenda di 14mila euro per i reati contestati. Il 71enne giornalista aveva già sanato l’abuso, ripristinando le dimensioni preesistenti, e con la sentenza del giudice è stato disposto il dissequestro dei locali.

«Si tratta di una contravvenzione edilizia per una difformità riscontrata in un cunicolo di aerazione esterno alla casa», ha commentato il giornalista aquilano, «e già da due anni completamente risanata. Ho preferito patteggiare una sanzione pecuniaria nella fase delle indagini piuttosto che affidarmi alla tenuità del fatto nella fase dibattimentale. Avrei protratto ancora nel tempo una grottesca vicenda che fin dall’inizio voleva trasformare mediaticamente la mia abitazione in una struttura abusiva».

Vespa, che vive a Roma dalla fine degli anni Sessanta, epoca in cui fu assunto in Rai, possiede ancora una casa all’Aquila situata non lontano dal centro storico.

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