Accademia dell’Immagine siamo alla rissa politica

Il vicepresidente del consiglio regionale De Matteis si scaglia contro Cialente Intanto dieci dipendenti dell’istituto sono ancora in cassa integrazione

L’AQUILA. De Matteis contro Cialente. Cialente contro De Matteis: mentre i politici si accusano a vicenda, i dipendenti dell’Accademia dell’Immagine rischiano di restare senza neanche i 400 euro mensili di cassa integrazione, perché è difficile a questo punto capire chi può prendersi la briga di riconfermarla. I primi a fare spese dell’eventuale liquidazione della scuola sono quei lavoratori (10 su 13) che non hanno avuto la fortuna di essere “paracadutati” al Centro sperimentale di cinematografia. Dal canto suo, il vicepresidente vicario del consiglio regionale giudica il sindaco quale il principale responsabile della crisi dell’Accademia.

Carte alla mano, Giorgio De Matteis cerca di ricostruire la vicenda a partire dalla questione relativa alla sede di Collemaggio, su cui è stato stanziato un contributo per sei milioni di euro. «Una legge regionale del 2000 indicava che, in caso di liquidazione dell'ente, l'immobile sarebbe tornato alla Regione», spiega De Matteis. «Se questo stabile tornasse effettivamente in mano alla Regione, potrebbe essere messo a disposizione di tutte le proposte culturali cittadini. Invece, Cialente e compagni vogliono far credere che ci sia una nostra volontà politica di riprendere questo edificio a tutti i costi. Del resto, ci tengo a sottolineare che la legge è stata proposta e approvata su indicazione dell’allora assessore Stefania Pezzopane». Ma i sassolini sulla scarpa sono tanti. De Matteis ricorda che «la Corte dei Conti per gli anni 2007-2008, ha evidenziato manipolazioni di bilanci, artifici contabili volti a ridurre le perdite e scongiurare la liquidazione dell’Accademia. Il sindaco Cialente», incalza De Matteis, «dovrà anche fornire chiarimenti sui tre esercizi 2009-2010-2011: continua, infatti, ad accusare la Regione di non aver versato contributi, dimenticando che non vennero redatti i bilanci, necessari ai finanziamenti». Inoltre, De Matteis ricorda che nello statuto dell'Accademia, non è stata mai prevista la figura del commissario, però nel 2011, è stato nominato l'avvocato Andrea Tatafiore. Ultimo affondo, la scelta di esibire la lettera del marzo scorso, con la quale il sindaco invita l'ormai ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis, a considerare Umberto Beomonte Zobel, come commissario traghettatore. «La mossa non gli è riuscita e per questo lo ha piazzato al Centro turistico».

Fabio Iuliano

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