«Accusata per avere aiutato i lavoratori»

Daniela Stati: assurdo che Abruzzo Engineering non avesse appalti

L'AQUILA. «Se devo essere accusata perché voglio che dei lavoratori possano avanzare diritti nei confronti della Regione, è vero, come politico ho fatto questo». Si è difesa con tenacia Daniela Stati, ex assessore alla Protezione civile, dall'accusa di avere favorito l'ingresso di Abruzzo Engineering nella ricostruzione dietro compenso. «L'anello in dono? Una sciocchezza», ha spiegato, «si tratta di un oggetto di scarso valore che fu regalato a mio marito a parziale risarcimento di un affitto non pagato. Altro che corruzione».

ABRUZZO ENGINEERING.
Daniela Stati, dopo tre ore di interrogatorio davanti al gip e al pm, è uscita esausta ma soddisfatta come ha precisato il suo avvocato, Antonio Milo. In riferimento ad Abruzzo Engineering, società della Regione in house l'indagata è stata esplicita. «Ci sono 12 pareri legali e 8 delibere fatte dalla giunta di centrosinistra precedente alla mia che la certifica in quanto tale, come società che deve prendere i lavori da parte della Regione». E la Regione Abruzzo, ha ammesso l'ex assessore, è stata più volte incalzata, in questi mesi, dalle comprensibili richieste dei dipendenti di poter lavorare. «Sono stata nominata assessore nel gennaio 2009», ha spiegato, «ho avuto un problema di salute che mi ha fatto assentare per oltre un mese, poi il 6 aprile c'é stato il terremoto. Nel frattempo, mi sono confrontata con i dipendenti di Abruzzo Engineering che non prendevano lavori e se ne lamentavano». «Mi chiedevano» ha ricordato «come mai avessero potuto lavorare prima del sisma, facendo anche una analisi sul rischio sismico degli edifici, mentre dopo il 6 aprile per loro era tutto finito mentre altre società prendevano appalti». La società, costituita sotto la presidenza di Ottaviano Del Turco, ha circa 200 dipendenti, è partecipata a 60% da Regione Abruzzo, 30% da Finmeccanica attraverso Selex, 7,50% da Provincia dell'Aquila, 2,5% da Provincia di Pescara. L'ex assessore Stati ha raccontato di essersi rivolta al presidente Gianni Chiodi per parlargli dei dipendenti della società: «Chiamai Chiodi per valutare la possibilità di un loro inserimento». A proposito delle dimissioni, Daniela Stati ha spiegato di averlo fatto «per correttezza istituzionale, perché credo che sia una buona cosa e un gran senso di responsabilità, anche nei confronti del mio partito, il Pdl».

L'ANELLO.
«Non abbiamo avuto nessun regalo da Vincenzo Angeloni (l'ex deputato arrestato con Ezio Stati, ndr), né tantomeno un anello con brillante dal valore di 15mila euro». La Stati, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip spiegato le circostanze relative all'anello che l'accusa ritiene esserle stato donato per favorire Abruzzo Engineering. «Il mio compagno, Marco Buzzelli», ha affermato, «aveva affittato un appartamento a un giocatore della Valle del Giovenco senza pagare l'affitto. Chi faceva parte della dirigenza di questo club era Luca Mastroianni, il quale ha un negozio di pietre preziose. Il mio compagno quando è venuto a casa mi ha detto: ti vorrei fare un regalo perché ho conosciuto questa persona e mi darebbe l'anello con un brillante da un carato a solo 6mila euro». «Io ed il mio compagno abbiamo litigato» ha spiegato ancora l'ex assessore. «Gli ho detto: ti hanno già fregato dei soldi, perché questo giocatore della squadra di calcio è stato in affitto 10 mesi a casa tua senza pagare». «Lui mi ha risposto: Vediamo, adesso ci provo a parlare, vediamo se riesco a prendermi l'anello visto che a me non hanno mai dato un solo affitto». «Abbiamo fatto valutare l'anello», ha aggiunto la Stati «e l'esperto mi ha fatto notare che non ha un certificato e vale al massimo 3mila euro troppo. Altro che regalia».

DOCUMENTI.
Nella seconda parte dell'interrogatorio, che si è concluso ieri verso le 21, la Stati ha portato all'attenzione di giudice e pm tutte le delibere e le documentazioni per le quali era un fatto scontato che quella società comunque dovesse lavorare per la Regione. E ha ribadito che durante la sua permanenza nell'assessorato la società non aveva fatto lavori.

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