Affitti, Di Orio scrive al prefetto
Il rettore: «Studenti vittime di speculatori».
L’AQUILA. Costi raddoppiati, e in qualche caso persino triplicati, per un posto letto. A denunciare questa forma di speculazione di cui sono vittime gli studenti universitari che hanno scelto di non lasciare L’Aquila, è il rettore dell’Ateneo, Ferdinando di Orio. E lo ha fatto scrivendo una lettera al prefetto del capoluogo abruzzese, Franco Gabrielli, con la quale gli chiede di intraprendere tutte le azioni per tutelare e difendere gli studenti universitari «che ad oggi» afferma il rettore «non hanno avuto alcuna facilitazione in città e dintorni riguardo le residenze. Ragazzi che si vedono costretti ad accettare affitti carissimi, a fronte di alloggi a volte neanche consoni o a distanze ragguardevoli dalle sedi attuali dell’ateneo in città. Si configura» aggiunge di Orio «una vera e propria speculazione ai danni non solo dello studente, ma anche dell’Ateneo che rappresento e, conseguentemente di tutta la città dell’Aquila.
Questa speculazione getta sgomento nei giovani che vogliono continuare a studiare in città e la più profonda delusione e amarezza in chi le scrive». Sin qui la lettera inviata al prefetto che giorni fa, sollecitato proprio su questo argomento, aveva «invitato» le vittime «a rivolgersi alla Guardia di Finanza». «Sono pronto a intervenire, con tutti i mezzi previsti dalla legge» aveva dichiarato il prefetto «purché mi si forniscano nomi e cognomi di chi cerca di sfruttare questa situazione che sta danneggiando sia gli studenti che gli stessi terremotati rimasti senza casa. E’ finita l’era delle denunce generiche». Da qui l’invito del prefetto a denunciare chi sta speculando su questa immane tragedia che ha colpito L’Aquila e il suo comprensorio. «Non è delazione ma senso civico, perché la disperazione più grande è il dubbio che vivere onestamente sia inutile».
Questa speculazione getta sgomento nei giovani che vogliono continuare a studiare in città e la più profonda delusione e amarezza in chi le scrive». Sin qui la lettera inviata al prefetto che giorni fa, sollecitato proprio su questo argomento, aveva «invitato» le vittime «a rivolgersi alla Guardia di Finanza». «Sono pronto a intervenire, con tutti i mezzi previsti dalla legge» aveva dichiarato il prefetto «purché mi si forniscano nomi e cognomi di chi cerca di sfruttare questa situazione che sta danneggiando sia gli studenti che gli stessi terremotati rimasti senza casa. E’ finita l’era delle denunce generiche». Da qui l’invito del prefetto a denunciare chi sta speculando su questa immane tragedia che ha colpito L’Aquila e il suo comprensorio. «Non è delazione ma senso civico, perché la disperazione più grande è il dubbio che vivere onestamente sia inutile».