Affitti e spese Case e Map: il Comune vuole i soldi
La dirigente De Paulis chiarisce che il contributo alla manutenzione tocca a tutti L’appello: «Pagare senza indugio». La destra invita i cittadini alla rivolta di piazza
L’AQUILA. Il Comune tira dritto sui canoni Case e Map, la destra cavalca la protesta e chiama alla rivolta di piazza. La sentenza della Corte dei Conti fa sentire ancora i suoi effetti. La dirigente del settore ricostruzione pubblica e patrimonio, architetto Enrica De Paulis, batte cassa con una nota che chiarisce chi e perché deve pagare. Questo sarà il tormentone estivo degli aquilani.
«Gli assegnatari degli alloggi del Progetto Case e dei Map», scrive De Paulis, «stanno ricevendo i bollettini per il pagamento del canone concessorio, così come stabilito dalla delibera del consiglio comunale 29/2015, in attuazione della legge 164/2014 che, in relazione alla fine dello stato di emergenza, stabilisce che “Tutti gli assegnatari di alloggi Case e Map sono tenuti al pagamento del canone concessorio stabilito dai comuni e a sostenere le spese per la manutenzione ordinaria degli stessi e delle parti comuni”».
La dirigente comunale ricorda che il canone è costituito da: «1) canone di locazione, variabile da zona a zona, ma uguale per tutti gli assegnatari Case e Map, che dev’essere corrisposto da tutti gli assegnatari che alla data del sisma occupavano l’abitazione danneggiata a titolo personale di godimento, escludendo, quindi, oltre ai proprietari, anche i comodatari che derivano il proprio diritto da parenti o affini entro il primo grado e i titolari di altri diritti reali; 2) canone di compartecipazione alle spese di gestione e manutenzione ordinaria delle parti comuni (assimilabili alle spese “condominiali”) che dovrà essere corrisposto da tutti gli assegnatari (anche da quelli proprietari di case inagibili e dagli assegnatari dei Map), come contribuzione delle spese che il Comune deve sostenere per tutta la gestione immobiliare, contabile e amministrativa dell’intero compendio, considerato che lo Stato non ha più trasferito fondi per tali attività già dal 2014. Nella lettera di trasmissione dei bollettini è stato fatto un elenco indicativo, ma non esaustivo, delle spese per le parti comuni che il Comune deve sostenere per il Progetto Case e non ha indicato in maniera dettagliata anche tutte le spese di gestione dei Map in relazione alle attività di assegnazione degli immobili, dei cambi di alloggi, delle consegne e riconsegne degli alloggi, di riscossione degli affitti, di gestione delle opere di urbanizzazione, dell’aggiornamento dei database, delle utenze per l’illuminazione e per l’irrigazione delle aree verdi....».
«Il canone di compartecipazione alle spese comuni per gli assegnatari dei Map poteva essere richiesto anche sotto forma di aumento del canone di locazione, in ragione della maggiore qualità abitativa che offre il Map in termini di indipendenza e autonomia, rispetto a un alloggio Case. In tal caso, però, i proprietari di abitazioni danneggiate, non pagando un affitto, non avrebbero corrisposto nulla, contravvenendo alla legge 164/2014 che stabilisce, in maniera “democratica” che tutti gli assegnatari devono partecipare alle spese comuni. Invitiamo anche gli assegnatari dei Map a pagare senza indugio i costi per le spese comuni, come contributo diretto alla mole di spese che il Comune deve sostenere per la gestione dei 5700 alloggi totali, spese che sono e saranno coperte in parte anche col contributo indiretto di tutti i cittadini aquilani».
Il capogruppo forzista Guido Quintino Liris parla di «bollette salatissime e ingiustificate» e invita alla rivolta di piazza: «Il cattivo governo della città richiede un’immediata mobilitazione. Basta con le sterili lamentele: bisogna agire».
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