Agente del carcere colpito da un finestrone
La denuncia di Nardella (Uil Penitenziari): «Il collega ha rischiato grosso» Venti giorni di prognosi per l’uomo che aiutò un’anziana colpita da amnesia
SULMONA. Rischia la vita il poliziotto da “Libro Cuore”. Berardino Pasqualone, il poliziotto penitenziario che ha fatto parlare di sé per il caso della nonnina colpita da amnesia che si era smarrita nelle vicinanze del carcere di Sulmona, ha rischiato la propria vita durante lo svolgimento del suo servizio.
Per cause ancora da accertare, Pasqualone è stato investito in pieno da un finestrone pesantissimo staccatosi da un’altezza di 4 metri e che gli ha provocato ferite per le quali è stato portato d’urgenza al pronto soccorso. Dopo essere stato curato, il poliziotto è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni.
«Possiamo tranquillamente parlare di miracolo», afferma Mauro Nardella, segretario provinciale e vice regionale della Uil Penitenziari. «Sarebbe bastato che il finestrone fosse caduto qualche centimetro più in là colpendo il capo del malcapitato per stare a parlare, ora, di un tragico incidente. Il collega ha davvero rischiato grosso e il tutto in un posto di servizio non dotato certo dei comfort previsti dalla normativa in materia di sicurezza e salubrità. Affronterò l’argomento nella riunione periodica indetta per lunedì 23 novembre dove», conclude Nardella, «coglierò l’occasione per elencare numerose altre disfunzioni che caratterizzano il penitenziario peligno a partire dai cortili passeggi, forni crematori d’estate e autentici congelatori d’inverno».
All’inizio di novembre l’agente Pasqualone si era reso protagonista di un gesto di solidarietà e di attenzione verso gli altri. Infatti aveva soccorso una donna colpita da amnesia, che girovagava intorno al carcere senza riuscire a trovare la strada di casa. Il fatto è accaduto nei pressi del carcere di via Lamaccio. L’agente ha notato l’anziana che, disperata, cercava qualcuno che l’aiutasse. Pasqualone ha provato subito a rincuorarla cercando, allo stesso tempo, di capire come fare per riportarla dai suoi familiari. Un compito non facile, visto che l’anziana, sprovvista di documenti, non riusciva neppure a ricordare il suo nome. Pasqualone ha così chiesto l’intervento dei carabinieri, decidendo, però, di restare accanto alla nonnina per non farle mancare la giusta attenzione. Poi la donna è stata riportata a casa del figlio.
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