americo DI BENEDETTO
«Aiutare le imprese subappaltatrici»
Di Benedetto, perché pensa sia necessaria proprio la sua candidatura, viste le altre due? «La mia candidatura è valida alla luce del mio curriculum. Per anni, attraverso i miei numerosi incarichi...
Di Benedetto, perché pensa sia necessaria proprio la sua candidatura, viste le altre due?
«La mia candidatura è valida alla luce del mio curriculum. Per anni, attraverso i miei numerosi incarichi amministrativi, mi sono speso a favore della città con risultati concreti».
Quali sono le principali priorità nella ricostruzione, sia nell’ambito pubblico sia in quello privato?
«In primis, bisogna regolare la filiera di pagamenti, andando incontro alle imprese, soprattutto a chi lavora in subappalto. Tempi e modi dettati dal Sal (Stato avanzamento lavori) vanno rispettati perché le aziende che vanno in affanno rischiano di fare i conti con problemi nella certificazione del Durc. Sino ad ora, l’asse centrale è stato prioritario in un progetto che tiene conto dei sottoservizi: una serie di cantieri che renderanno questa parte di città come modello per l’Italia e per l’Europa. Certo, questo ha prodotto un ritardo consistente nella ricostruzione delle frazioni».
Quali soluzioni adottare per rilanciare il lavoro?
«Il mio lavoro è proprio quello di avere a che fare col lavoro. Sono dottore commercialista e quotidianamente affronto i problemi connessi a questa sfera. Bisogna avere delle idee chiare su questo punto. Al di là dei fondi del 4%, destinati alle attività produttive nell’area del cratere, c’è la necessità di valorizzare la contribuzione sulle imprese che producono reddito e contemporaneamente creano posti di lavoro».
Come valorizzare cultura e turismo nel sistema urbano? «Bisogna far leva sulle istituzioni culturali a partire da quelle che hanno fatto la storia di questa città. Dal punto di vista turistico, bisogna mettere in relazione chi vive di parchi con chi vive nei parchi per creare il giusto equilibrio». (fab.i.)
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