Albergatori in crisi stanze vuote e cartelle Tarsu
Appello al sindaco Cialente: non possiamo pagare il Comune sospenda la riscossione degli introiti
L’AQUILA. Stanze desolatamente vuote e cartelle esattoriali da migliaia di euro da pagare. È questa la doppia amara sorpresa che sta caratterizzando questo periodo estivo per gli albergatori aquilani. Il lavoro legato all’assistenza alla popolazione va ormai scemando, a tre anni dal sisma. E pare aver subìto uno stop anche il cosiddetto turismo delle macerie che per un anno e mezzo dopo il terremoto ha visto circolare in città migliaia di visitatori. Insomma, la categoria torna a battere cassa.
La problematica più stringente appare, al momento, quella dei pagamenti, relativi alla Tarsu, che si riferiscono al biennio 2009/2010. Somme onerose, che i gestori delle strutture alberghiere non sono in grado, al momento, di pagare. Troppo pesante è la crisi che morde il settore, che ha toccato i minimi storici di presenze turistiche sul territorio.
Federalberghi fa appello al sindaco Massimo Cialente e chiede la sospensione temporanea delle cartelle inviate da Equitalia. In una lettera, inviata per conoscenza anche all'assessore alle attività produttive, Marco Fanfani, e al direttore generale di Equitalia, il presidente provinciale di Federalberghi, Mara Quaianni, e il direttore Celso Cioni evidenziano «le molte difficoltà che vive il comparto alberghiero. Nei giorni scorsi le attività alberghiere e ricettive hanno ricevuto cartelle esattoriali, relative al pagamento della tassa sui rifiuti. Tali attività, a seguito del sisma, stanno attraversando una congiuntura di settore particolarmente difficile», spiega Federalberghi. «La nostra organizzazione è impegnata, a vari livelli istituzionali, in un rilancio che eviti la chiusura delle strutture ricettive in difficoltà e scongiuri riduzioni di personale e perdita di posti di lavoro. Per non peggiorare una situazione particolarmente delicata, richiediamo con urgenza la sospensione temporanea del pagamento delle cartelle esattoriali e chiediamo un incontro urgente con l'amministrazione sulle problematiche del settore». Gli albergatori si erano mobilitati, mesi fa, per scongiurare la caduta libera di un comparto turistico che, prima del terremoto, garantiva presenze e introiti. Oggi non è più così. «Siamo stretti da una crisi pesantissima», afferma Quaianni, «in questo periodo, le presenze negli alberghi non superano il 10 per cento, rispetto alla disponibilità di posti letto». per molte strutture ricettive si profila il rischio chiusura.
Monica Pelliccione
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