Alberghi in rete per il Giubileo Dieci le adesioni finora raccolte 

Il gruppo copre già buona parte delle strutture ricettive, ma si punta a coinvolgere le aree del Pnalm Laglia (Cna): la città ha ritrovato la sua bellezza e la vicinanza strategica con Roma favorisce gli arrivi 

L’AQUILA. Gli albergatori aquilani lanciano la sfida. Un progetto di accoglienza ambizioso, che mette in rete le strutture ricettive del territorio, per migliorare l’offerta turistica in vista del Giubileo 2025 e dell’Aquila capitale italiana della cultura. Dieci le strutture alberghiere che hanno aderito finora, per complessive 303 camere e 695 posti letto. «Il nostro gruppo di lavoro copre buona parte dell’accoglienza alberghiera in città», ha dichiarato Roberto Laglia, presidente Cna turismo L’Aquila, «il nostro obiettivo è raggiungere le altre aree interne della provincia, il Parco nazionale d’Abruzzo, dove operano più di 50 strutture ricettive, e formare gli operatori per misurare e profilare i flussi turistici». Per il presidente nazionale di Cna turismo, Marco Misischia, che ha tenuto a battesimo il gruppo di lavoro, «quello che L’Aquila è riuscita a realizzare dopo il terremoto è eccezionale: alla rinascita si è unita la promozione del territorio che, nel 2026, toccherà l’apice con la vetrina eccezionale data dalla designazione a Capitale della cultura».
PRONTI AD ACCOGLIERE
«L’iniziativa è stata lanciata nel corso del convegno della Cna turismo “L’Aquila capitale italiana della cultura: offerta alberghiera protagonista”, il primo degli appuntamenti di Active Abruzzo, il cartellone per la promozione del territorio regionale e delle sue eccellenze, allestito dalla Cna Abruzzo con la collaborazione di partner istituzionali e società private. «L’Aquila dopo il sisma si è rinnovata», ha spiegato Laglia alla folta platea di stakeholder presente nella sala convegni San Basilio, all’Aquila, «la ritrovata bellezza e la posizione strategica, a pochi minuti dal Gran Sasso e vicina a Roma, anche grazie al rimbalzo della domanda hanno consentito di cominciare a crescere turisticamente in maniera importante». Gli albergatori aquilani, ora, vogliono fare il salto di qualità. «Da tempo, ormai, non si parla più di mercato di massa, ma di massa di mercati. Siamo arrivati al prodotto personalizzato», ha sottolineato Laglia, «e questo fa comprendere come il prodotto turistico e dell’accoglienza sul territorio vada rivitalizzato, cominciando a pensare in termini di turismi, piuttosto che di turismo». Concetto confermato dall’assessore comunale Ersilia Lancia che ha ribadito la centralità «di un biennio, il prossimo, che rappresenterà per L’Aquila una vetrina di assoluto prestigio».
RETE DI HOTEL
Della rete di accoglienza turistica aquilana fanno parte l’hotel Federico II, Fiordigigli, hotel Azzurro, hotel L’Aquila, San Michele, Magione Papale, My Suite, La Compagnia del viaggiatore, Oasi Vetoio e Residenza Cappelli. Nel corso del convegno è stato fatto un focus sull’imprinting che influenza il viaggiatore, sui brand degli hotel, i servizi offerti portando come esempio replicabile sull’Aquila la “destination Verona e Garda fundation” e sottolineando «l’importanza dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle soft skill, quelle competenze relazionali che fanno la differenza nell’accoglienza dei visitatori». All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Francesca Mastromauro, presidente Cna turismo Abruzzo, Maurizio D’Atri, esperto di management reputazionale, Gianluca Bucci, coach aziendale, Luca Caputo e Fabio Gaudesi, destination manager e Daniel Franchi, albergatore e docente di turismo sostenibile. (s.c.)
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