Alloggi in affitto a 15 euro per chi non ha reddito
La proposta contenuta nel bando per le «fragilità di carattere sociale» Si tratta di appartamenti del Piano Case e Map destinati a famiglie in difficoltà
L’AQUILA. Nuovi criteri per l’assegnazione, ai nuclei familiari con fragilità sociale, degli alloggi del progetto Case e Map. Il cambio di rotta, voluto dal Comune per far fronte alle nuove emergenze sociali, è stato annunciato dagli assessori Emanuela Di Giovambattista (politiche sociali) e Fabio Pelini (assistenza alla popolazione) che hanno presentato il nuovo bando «dedicato» ai nuclei familiari in difficoltà, quelli con un reddito Isee inferiore a 12 mila euro.
«La città sta affrontando una drammatica crisi economica», ha spiegato l’assessore Di Giovambattista, «aggravata dagli ormai pesanti e inspiegabili ritardi nella ricostruzione delle case Ater. Per questo, l’amministrazione comunale ha inteso dare risposte alle famiglie in difficoltà, destinando una parte degli alloggi – 83 al momento quelli disponibili, mentre 200 sono sottoposti a manutenzione – dei progetti Case e Map».
«Una risposta temporanea ai bisogni delle persone con fragilità sociale che dovranno comunque rispondere al bando dell’Ater», ha aggiunto l’assessore Pelini, «anche perché i nostri alloggi verranno assegnati per un massimo di 60 mesi». Case parcheggio, dunque, il cui costo varierà da 15 a 50 euro, con il Comune deciso a monitorare costantemente la situazione. «Questo primo bando – a cui ben presto ne seguiranno altri dedicati agli studenti universitari e poi alle associazioni – è rivolto in particolare ai nuclei monoparentali a quelli con minori, con disabili o con anziani di oltre 80 anni di età. Verranno date risposte» hanno dichiarato i due assessori, «anche alle esigenze di coppie giovani con figli, separati e divorziati. Non si tratta di un’iniziativa nuova, perché la giunta aveva già destinato parte degli alloggi alle fragilità sociali. Inoltre, la legge 71/2013 stabilisce che il 30% degli alloggi post sisma, finita l’emergenza, dovrà essere destinato ai nuclei familiari in difficoltà economica. Una direttiva del 2010 fissava, però, tra i criteri per l’assegnazione lo sfratto esecutivo non per morosità. Ma la stragrande maggioranza degli sfratti avviene proprio per morosità. Così abbiamo deciso di legare l’assegnazione al reddito Isee (che dovrà essere sotto i 12 mila euro), e di riformulare il bando. Daremo possibilità di accesso anche alle famiglie in difficoltà che alla data del 6 aprile del 2009 erano residenti all’Aquila ma che sono andate via perché nell’impossibilità di pagare affitti fin troppo salati. Ci stiamo sostituendo all’Ater risolvendo le criticità che derivano dalla lentezza della ricostruzione del suo patrimonio immobiliare. I numeri sono impietosi e ci aspettiamo almeno 400 domande». ©RIPRODUZIONE RISERVATA