legge barca
«Amministratori incompatibili»
I professionisti nella ricostruzione devono lasciare gli incarichi
SULMONA. Dovranno scegliere se continuare a fare gli assessori o i consiglieri comunali oppure se interessarsi a vario titolo dei cantieri pubblici e privati finanziati con i soldi del terremoto. È l’effetto della legge voluta dal ministro Fabrizio Barca contro la corruzione e il clientelismo. E tra i politici sulmonesi ce ne sarebbero tre in odore di incompatibilità che, qualora dovessero optare di restare a palazzo San Francesco, dovranno certificare adeguatamente la loro decisione.
Si tratta dell’assessore ai Lavori pubblici Nicola Guerra e dei consiglieri del Pdl, Giuovanni Capparuccia e Gaetano Pagone. A tal proposito il presidente del consiglio comunale, Nicola Angelucci, ha inviato una lettera a tutti gli assessori e ai consiglieri ricordando che entro lunedì prossimo dovranno inviare la documentazione in cui autocertificano la “non sussistenza” della loro incompatibilità.
Insieme ai politici dovranno lasciare eventuali incarichi in lavori e pratiche inerenti alla ricostruzione post terremoto, anche i dipendenti delle amministrazioni, enti e uffici pubblici. Così come spiega molto bene la legge. «Le cariche elettive e politiche dei Comuni, delle Province e della Regione nei cui territori sono ubicate le opere pubbliche e private finanziate ai sensi del decreto sul terremoto, sono incompatibili con quella di progettista, di direttore dei lavori o di collaudatore di tali opere nonché con l’esercizio di attività professionali connesse con lo svolgimento di dette opere, ivi comprese l’amministrazione di condomini e la presidenza di consorzi di aggregati edilizi. Il regime di incompatibilità previsto dal presente comma si applica anche ai dipendenti delle amministrazioni, enti e uffici pubblici, che a qualsiasi titolo intervengano sui procedimenti inerenti alla ricostruzione».
Claudio Lattanzio
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