Annuncio di Letta: per le tasse arretrate proroga di sei mesi
L'AQUILA. Un emendamento in extremis proroga i termini per la restituzione delle tasse arretrate e dispone il rinvio del pagamento di quelle nuove per imprenditori, commercianti e artigiani con un fatturato non superiore ai 200mila euro. Una misura che per molti è tardiva e insoddisfacente perché «sono pochi gli imprenditori che non superano i 200mila euro di fatturato e non comprende i lavoratori autonomi» rinviando solo di sei mesi l'appuntamento con il fisco; per altri è una boccata d'ossigeno in un periodo in cui L'Aquila e i paesi del cratere faticano a rialzarsi. L'annuncio dell'emendamento arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e dal commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, che da giorni ormai è «accampato» dalle parti di palazzo Chigi in attesa dei benefìci fiscali.
«Abbiamo trovato la soluzione e ci sarà un emendamento alla manovra», dice Letta, «abbiamo fatto un lungo incontro al ministero dell'Economia per trovare una soluzione. Voglio ribadire ancora una volta che da parte del governo non verrà mai meno l'attenzione verso l'Abruzzo». L'emendamento alla manovra permetterà di prorogare la sospensione delle tasse per tutti i cittadini colpiti dal terremoto fino alla fine dell'anno e ha una copertura pari a 600 milioni di euro. Il versamento delle tasse rimane sospeso fino al 31 dicembre 2010 solo per autonomi e titolari di reddito d'impresa con un fatturato inferiore ai 200mila euro.
«In questo modo», hanno spiegato Letta e Chiodi, «il Governo ha voluto tutelare e avere un occhio particolare per i piccoli imprenditori». I 600 milioni di euro serviranno a coprire il mancato versamento degli autonomi, nella misura di 100 milioni, e il rinvio della restituzione delle tasse (i restanti 500). Chiodi ha spiegato che «gli aquilani dovranno restituire le tasse finora non versate dal primo gennaio 2011 anziché dal primo luglio 2010 in almeno 60 rate. E sottolineo almeno perché già da ora c'è una chiara disponibilità del governo ad aumentare le rate per la restituzione e dunque il periodo di versamento degli arretrati».
«Avevo detto», precisa Letta, «che prima del 16 giugno avremmo dato una risposta ai cittadini abruzzesi. Ci sono state anche delle proteste, erano poche persone e non una contestazione corale. Io rispetto il dissenso ma ci tengo a ribadire che da parte del governo non è mai venuto meno e mai lo sarà l'impegno a sostegno dei cittadini dell'Abruzzo, come mai non è venuta meno l'attenzione del governo al dramma e alle difficoltà della Regione. Oggi abbiamo dato la dimostrazione che abbiamo risolto il problema. Siamo reduci da un incontro al ministero dell'Economia dove abbiamo studiato le soluzioni tecniche che hanno consentito di trovare le coperture economiche. Lo avevamo detto sin dall'inizio: da quando è nato il decreto sulla manovra «l'operazione Abruzzo» e in particolare quella delle tasse doveva essere scissa in due momenti. Quella del decreto e quella del successivo emendamento in sede di conversione e questo per una elementare operazione di copertura. Io faccio un appello ai cittadini dell'Aquila, è legittimo e doveroso manifestare il dissenso. E nessuno più di me sarà sempre rispettoso non solo del dissenso manifestato, ma anche della passione che si porta con sofferenza da chi da tanti mesi vive nelle condizioni in cui si trovano i cittadini dell'Aquila. Abbiamo applicato la strategia «dei piccoli passi» che ci ha insegnato Henry Kissinger. Prendendo esempio da chi con tanta esperienza ha guidato la politica estera degli Stati Uniti, anche noi facciamo in Abruzzo la politica dei «piccoli passi» cerchiamo di risolvere i problemi quando si presentano e finora abbiamo dimostrato di saperli risolvere».
La decisione di fissare la restituzione delle tasse dal primo gennaio 2011 entrerà nel disegno di legge della manovra con un emendamento specifico. «La preoccupazione principale degli aquilani», ha detto Chiodi, «era legata alla ripresa della restituzione delle tasse sospese che sarebbe dovuto avvenire tra 15 giorni. Questa sera abbiamo dato una prima, importante, risposta differendo tale restituzione di sei mesi, ma soprattutto abbiamo aperto la possibilità che tale restituzione avvenga in un periodo più lungo dei cinque anni inizialmente fissato. Io sono soddisfatto anche perché è stato possibile individuare anche 800 milioni di euro da utilizzare in modo veloce per i processi di ricostruzione e la gestione dell'emergenza anche restituendo ai Comuni i fondi già anticipato».
«Abbiamo trovato la soluzione e ci sarà un emendamento alla manovra», dice Letta, «abbiamo fatto un lungo incontro al ministero dell'Economia per trovare una soluzione. Voglio ribadire ancora una volta che da parte del governo non verrà mai meno l'attenzione verso l'Abruzzo». L'emendamento alla manovra permetterà di prorogare la sospensione delle tasse per tutti i cittadini colpiti dal terremoto fino alla fine dell'anno e ha una copertura pari a 600 milioni di euro. Il versamento delle tasse rimane sospeso fino al 31 dicembre 2010 solo per autonomi e titolari di reddito d'impresa con un fatturato inferiore ai 200mila euro.
«In questo modo», hanno spiegato Letta e Chiodi, «il Governo ha voluto tutelare e avere un occhio particolare per i piccoli imprenditori». I 600 milioni di euro serviranno a coprire il mancato versamento degli autonomi, nella misura di 100 milioni, e il rinvio della restituzione delle tasse (i restanti 500). Chiodi ha spiegato che «gli aquilani dovranno restituire le tasse finora non versate dal primo gennaio 2011 anziché dal primo luglio 2010 in almeno 60 rate. E sottolineo almeno perché già da ora c'è una chiara disponibilità del governo ad aumentare le rate per la restituzione e dunque il periodo di versamento degli arretrati».
«Avevo detto», precisa Letta, «che prima del 16 giugno avremmo dato una risposta ai cittadini abruzzesi. Ci sono state anche delle proteste, erano poche persone e non una contestazione corale. Io rispetto il dissenso ma ci tengo a ribadire che da parte del governo non è mai venuto meno e mai lo sarà l'impegno a sostegno dei cittadini dell'Abruzzo, come mai non è venuta meno l'attenzione del governo al dramma e alle difficoltà della Regione. Oggi abbiamo dato la dimostrazione che abbiamo risolto il problema. Siamo reduci da un incontro al ministero dell'Economia dove abbiamo studiato le soluzioni tecniche che hanno consentito di trovare le coperture economiche. Lo avevamo detto sin dall'inizio: da quando è nato il decreto sulla manovra «l'operazione Abruzzo» e in particolare quella delle tasse doveva essere scissa in due momenti. Quella del decreto e quella del successivo emendamento in sede di conversione e questo per una elementare operazione di copertura. Io faccio un appello ai cittadini dell'Aquila, è legittimo e doveroso manifestare il dissenso. E nessuno più di me sarà sempre rispettoso non solo del dissenso manifestato, ma anche della passione che si porta con sofferenza da chi da tanti mesi vive nelle condizioni in cui si trovano i cittadini dell'Aquila. Abbiamo applicato la strategia «dei piccoli passi» che ci ha insegnato Henry Kissinger. Prendendo esempio da chi con tanta esperienza ha guidato la politica estera degli Stati Uniti, anche noi facciamo in Abruzzo la politica dei «piccoli passi» cerchiamo di risolvere i problemi quando si presentano e finora abbiamo dimostrato di saperli risolvere».
La decisione di fissare la restituzione delle tasse dal primo gennaio 2011 entrerà nel disegno di legge della manovra con un emendamento specifico. «La preoccupazione principale degli aquilani», ha detto Chiodi, «era legata alla ripresa della restituzione delle tasse sospese che sarebbe dovuto avvenire tra 15 giorni. Questa sera abbiamo dato una prima, importante, risposta differendo tale restituzione di sei mesi, ma soprattutto abbiamo aperto la possibilità che tale restituzione avvenga in un periodo più lungo dei cinque anni inizialmente fissato. Io sono soddisfatto anche perché è stato possibile individuare anche 800 milioni di euro da utilizzare in modo veloce per i processi di ricostruzione e la gestione dell'emergenza anche restituendo ai Comuni i fondi già anticipato».
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