Antincendio boschivo, fondi dimezzati

Dopo il rogo di Roio si scopre che l’Abruzzo non ha più mezzi in esclusiva. I tagli mettono a rischio la prevenzione

L’AQUILA. Due aerei? Scrivi uno. Quattrocentomila euro? Scrivi duecento. E così via. Un po’ come nella storia di quell’amministratore scaltro del Vangelo di Luca, che dispensò sconti ai debitori del padrone, i fondi per l’antincendio boschivo messi a disposizione dalla Regione sono stati dimezzati. L’assessore regionale Gianfranco Giuliante fa risalire i tagli alla ben nota revisione della spesa nazionale tirando fuori la sua giunta da ogni responsabilità. Ma è un dato di fatto che se lunedì mattina all’aeroporto di Preturo non ci fosse stato un elicottero solo, per giunta fermo al palo per manutenzione, ma due mezzi, magari i due Firebox dell’anno scorso, forse il bilancio del rogo doloso che ha parzialmente devastato la pineta di Roio sarebbe stato più contenuto. E mentre si cercano i colpevoli dei tagli, restano i 30 ettari andati in fumo e gli 800mila euro che il Comune andrà a chiedere al governo per tamponare quest’emergenza.

ELICOTTERO CONDOMINIALE. Non è a uso esclusivo della regione Abruzzo, insomma, l’elicottero che, in convenzione con la Forestale, staziona nello scalo aquilano di Preturo, struttura alla quale fu promesso un futuro da hub strategico della Protezione civile che, di fatto, non si è ancora pienamente realizzato. Esempio: per un incendio nel Lazio il mezzo è costretto a sconfinare lasciando sguarnita quella che pure fu definita come la regione verde d’Europa. Per una sfortunata serie di coincidenze lunedì alle 12,30, con 46 incendi attivi in tutta Italia e l’Erickson della Forestale in riparazione, i mezzi sono dovuti arrivare da Ciampino. Due ore e mezza dopo il primo allarme. I tagli non riguardano solo i mezzi ma anche i soldi a disposizione per siglare le convenzioni con vigili del fuoco e forestali. E volontari, ai quali vanno rimborsate le ore di lavoro. La convenzione da 400mila euro è diventata di 200mila. Con le inevitabili conseguenze. La Regione, pertanto, per il secondo anno, non ha confermato un’ulteriore convenzione coi privati affidandosi all’unico mezzo della Forestale. Insomma, non sono stati reperiti fondi per un contratto con un mezzo «regionale» a uso esclusivo.

LA POLEMICA. Pierpaolo Pietrucci, capo di gabinetto del sindaco, precisa che «l'attribuzione della mancata conoscenza dei sentieri e punti di raccolta d'acqua, non va assolutamente riferita al personale della Forestale o dei vigili del Fuoco, ma esclusivamente a una carenza di una mappatura e di una cartografia che semplifichi le operazioni di emergenza. La mia constatazione non voleva essere una polemica contro di loro, ma era volta a sottolineare la mancanza di una vera e propria pianificazione della zona della pineta di Roio. Manca una cartografia dei sentieri e una mappatura dei punti di reperimento dell'acqua, sia sulla pineta di Roio, sia su quella di San Giuliano. Il mio voleva essere un monito e un auspicio, affinché si possa arrivare presto a una semplificazione del lavoro di Forestale, vigili del fuoco e dei volontari, ogni qualvolta si verifichi un incendio. È fuori discussione, quindi, il mio ringraziamento e l'attestazione dell'immane lavoro di tutti coloro che si sono prodigati rischiando la vita». In una nota, i sindacalisti dei vigili del fuoco parlano di «ottimo lavoro svolto e risultato operativo di rilievo assoluto» e bacchettano «chi, per mettersi in vetrina, ha creato intralcio alle operazioni giudicando il nostro operato con azzardate conferenze stampa e imbarazzanti rettifiche».

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