Anziano rapinato in casa
È la banda di incappucciati del raid in cattedrale.
AVEZZANO. La banda dei rapinatori incappucciati colpisce ancora. Un uomo di 73 anni, ex sottufficiale della Marina, è stato rapinato e sequestrato in casa nella notte, dopo essere stato minacciato con una pistola. Il bottino è di appena 60 euro. La stessa sorte era toccata la scorsa settimana al parroco della cattedrale.
IL COLPO. L’irruzione è avvenuta intorno alle 4 del mattino. Due uomini con un cappuccio nero hanno sfondato la porta d’ingresso dell’abitazione di un pensionato, ex sottufficiale della Marina, nella zona nord della città. L’uomo vive da solo e con ogni probabilità i malviventi lo hanno scelto come obiettivo dopo una fase di appostamento e studio delle abitudini e della situazione familiare dell’anziano.
LE MINACCE. Come era avvenuto in occasione del colpo in cattedrale, la banda ha raggiunto la camera da letto. Il malcapitato ha aperto gli occhi e si è ritrovato in un incubo. Con una pistola puntata alla tempia lo hanno minacciato consigliandogli di tirare fuori il denaro. Lui ha consegnato 60 euro che aveva in camera ma loro non si sono accontentati e hanno iniziato a frugare in ogni angolo, senza successo. Alla fine, quando si sono resi conto che in casa non c’era nulla di valore, sono scappati. Ma prima, come era avvenuto nella rapina della scorsa sttimana, hanno chiuso il pensionato in uno stanzino. L’ex sottufficiale della Marina è riuscito a liberarsi da solo e a quel punto ha chiesto l’intervento della polizia.
LE INDAGINI. Gli agenti del commissariato di Avezzano sono arrivati sul posto dopo pochi minuti. Sul caso del colpo avvenuto nell’abitazione del parroco indagano invece i carabinieri della compagnia di Avezzano.
LA BANDA. La descrizione dei malviventi fornita alla polizia dall’anziano sembra coincidere sotto tutti gli aspetti a quella rilasciata da don Giovanni Gagliardi ai militari dell’Arma. Si tratta di persone di grossa statura, con accento straniero, probabilmente dell’Est Europa. In entrambi i casi i rapinatori erano incappucciati ed erano in possesso di una pistola, forse giocattolo. Non coincide, però, il numero degli aggressori che nel primo caso erano tre, mentre stavolta hanno agito in coppia. Nelle due occasioni sono state prese di mira persone che vivono da sole.
C’È PAURA. La banda sta terrorizzando la città. Molte persone, soprattutto le più anziane e quelle che vivono in casa da sole, temono di finire nelle grinfie dei rapinatori. Nei giorni scorsi sono state numerose le manifestazioni di solidarietà nei confronti del parroco al quale i manigoldi avevano intimato di aprire la cassaforte. Lui, però, non aveva le chiavi, che erano in possesso dell’amministratore della parrocchia.
IL CASO RONDE. Dopo la prima rapina, tra le forze politiche, è scoppiato anche il dibattito tra promotori e oppositori delle ronde notturne previste dal nuovo pacchetto sicurezza varato dal governo.
IL COLPO. L’irruzione è avvenuta intorno alle 4 del mattino. Due uomini con un cappuccio nero hanno sfondato la porta d’ingresso dell’abitazione di un pensionato, ex sottufficiale della Marina, nella zona nord della città. L’uomo vive da solo e con ogni probabilità i malviventi lo hanno scelto come obiettivo dopo una fase di appostamento e studio delle abitudini e della situazione familiare dell’anziano.
LE MINACCE. Come era avvenuto in occasione del colpo in cattedrale, la banda ha raggiunto la camera da letto. Il malcapitato ha aperto gli occhi e si è ritrovato in un incubo. Con una pistola puntata alla tempia lo hanno minacciato consigliandogli di tirare fuori il denaro. Lui ha consegnato 60 euro che aveva in camera ma loro non si sono accontentati e hanno iniziato a frugare in ogni angolo, senza successo. Alla fine, quando si sono resi conto che in casa non c’era nulla di valore, sono scappati. Ma prima, come era avvenuto nella rapina della scorsa sttimana, hanno chiuso il pensionato in uno stanzino. L’ex sottufficiale della Marina è riuscito a liberarsi da solo e a quel punto ha chiesto l’intervento della polizia.
LE INDAGINI. Gli agenti del commissariato di Avezzano sono arrivati sul posto dopo pochi minuti. Sul caso del colpo avvenuto nell’abitazione del parroco indagano invece i carabinieri della compagnia di Avezzano.
LA BANDA. La descrizione dei malviventi fornita alla polizia dall’anziano sembra coincidere sotto tutti gli aspetti a quella rilasciata da don Giovanni Gagliardi ai militari dell’Arma. Si tratta di persone di grossa statura, con accento straniero, probabilmente dell’Est Europa. In entrambi i casi i rapinatori erano incappucciati ed erano in possesso di una pistola, forse giocattolo. Non coincide, però, il numero degli aggressori che nel primo caso erano tre, mentre stavolta hanno agito in coppia. Nelle due occasioni sono state prese di mira persone che vivono da sole.
C’È PAURA. La banda sta terrorizzando la città. Molte persone, soprattutto le più anziane e quelle che vivono in casa da sole, temono di finire nelle grinfie dei rapinatori. Nei giorni scorsi sono state numerose le manifestazioni di solidarietà nei confronti del parroco al quale i manigoldi avevano intimato di aprire la cassaforte. Lui, però, non aveva le chiavi, che erano in possesso dell’amministratore della parrocchia.
IL CASO RONDE. Dopo la prima rapina, tra le forze politiche, è scoppiato anche il dibattito tra promotori e oppositori delle ronde notturne previste dal nuovo pacchetto sicurezza varato dal governo.