Appalti, è allarme infiltrazioni
Pisanu della Commissione antimafia: ma i controlli stanno funzionando.
L’AQUILA. C’è odore di mafia nel più grande cantiere d’Europa ma finora sembra che lo scudo a difesa dal rischio di infiltrazioni funzioni. E’ quanto emerso ieri nel corso della lunga audizione fatta da una delegazione della Commissione parlamentare antimafia guidata dal presidente Giuseppe Pisanu nella scuola della guardia di Finanza. I commissari hanno ascoltato, tra gli altri il prefetto Franco Gabrielli, e i comandanti regionali interforze. Sentito il sottosegretario Guido Bertolaso, Alfredo Rossini, procuratore antimafia, i magistrati dell’antimafia nazionale applicati all’Aquila, sindaco dell’Aquila e presidente della Provincia.
PISANU. «L’impressione che ricavo è che lo scudo antimafia abbia funzionato bene. Sono stati compiuti 700 interventi che hanno interessato migliaia di persone; sono state accertate irregolarità e vi si è posto subito rimedio escludendo 2 imprese. Questo fa pensare che il sistema sicurezza avviato sia buono. Ma la commissione, se sarà necessario, non esiterà a proporre anche strumenti legislativi più adatti».
RICOSTRUZIONE PESANTE. La ricostruzione pesante viene vista dai commissari come foriera di problemi. «Ci saranno molte più imprese impegnate» ha detto Pisanu, «molti più soggetti coinvolti e quindi la vigilanza dovrà essere più minuta e puntuale. Oggi ha funzionato bene perché ci siamo trovati in una fase di alta concentrazione delle decisioni e dei sistemi di vigilanza. Quando passeremo alla fase successiva, la gestione non sarà più di emergenza ma ordinaria e ci saranno molti più centri di decisione coinvolti ed è chiaro che si moltiplicheranno le occasioni per interferire».
I CONTROLLI. Pisanu si è soffermato anche sui controlli. «Andranno avanti e riguarderanno gli appalti, i subappalti, la gestione dei cantieri», ha precisato, «con questi tre livelli di attenzione abbiamo già dei margini di sicurezza e poi ci sarà un controllo dinamico che interviene anche in momenti imprevedibili in modo che i margini di sicurezza siano sempre più alti possibili». Nel descrivere i controlli dinamici, Pisanu ha spiegato: «Significa che accertiamo che una impresa abbia tutte le carte in regola oggi per vedersi assegnato l’appalto. Ma può accadere che dopo qualche mese quella impresa cambi tutto o in parte la proprietà e che i titolari che subentrano non abbiano l’idoneità dei precedenti. Se non ci fossero i controlli dinamici non potremmo accertare insidie di questo genere perchè può essere che imprese, che sanno di non avere le carte in regola, non partecipino alla gara d’appalto ma si riservino magari di intervenire su una società che lo ha ottenuto».
PISANU. «L’impressione che ricavo è che lo scudo antimafia abbia funzionato bene. Sono stati compiuti 700 interventi che hanno interessato migliaia di persone; sono state accertate irregolarità e vi si è posto subito rimedio escludendo 2 imprese. Questo fa pensare che il sistema sicurezza avviato sia buono. Ma la commissione, se sarà necessario, non esiterà a proporre anche strumenti legislativi più adatti».
RICOSTRUZIONE PESANTE. La ricostruzione pesante viene vista dai commissari come foriera di problemi. «Ci saranno molte più imprese impegnate» ha detto Pisanu, «molti più soggetti coinvolti e quindi la vigilanza dovrà essere più minuta e puntuale. Oggi ha funzionato bene perché ci siamo trovati in una fase di alta concentrazione delle decisioni e dei sistemi di vigilanza. Quando passeremo alla fase successiva, la gestione non sarà più di emergenza ma ordinaria e ci saranno molti più centri di decisione coinvolti ed è chiaro che si moltiplicheranno le occasioni per interferire».
I CONTROLLI. Pisanu si è soffermato anche sui controlli. «Andranno avanti e riguarderanno gli appalti, i subappalti, la gestione dei cantieri», ha precisato, «con questi tre livelli di attenzione abbiamo già dei margini di sicurezza e poi ci sarà un controllo dinamico che interviene anche in momenti imprevedibili in modo che i margini di sicurezza siano sempre più alti possibili». Nel descrivere i controlli dinamici, Pisanu ha spiegato: «Significa che accertiamo che una impresa abbia tutte le carte in regola oggi per vedersi assegnato l’appalto. Ma può accadere che dopo qualche mese quella impresa cambi tutto o in parte la proprietà e che i titolari che subentrano non abbiano l’idoneità dei precedenti. Se non ci fossero i controlli dinamici non potremmo accertare insidie di questo genere perchè può essere che imprese, che sanno di non avere le carte in regola, non partecipino alla gara d’appalto ma si riservino magari di intervenire su una società che lo ha ottenuto».