Appalti a Capistrello, indagati Lusi e altri 19
Chiuse le indagini sull’ex giunta comunale per i lavori al campo sportivo e la gestione del verde
CAPISTRELLO. Appalti e lavori pubblici sospetti a Capistrello. La concluse delle indagini ha riguardato venti persone. Le ipotesi di reato sono turbativa d’asta, falsità ideologica in atti pubblici, abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Tra gli indagati l’ex sindaco Antonino Lusi, fratello di Luigi, arrestato per lo scandalo Margherita, assessori, consiglieri, tecnici e imprenditori. In cinque faldoni e oltre 4mila pagine sono racchiusi i documenti della maxi indagine partita da una serie di esposti – alcuni a firma di esponenti dell’ex opposizione – che ha riguardato l’operato della precedente amministrazione. Nel mirino degli inquirenti, per fatti risalenti al biennio 2011-2012, sono finiti, oltre a Lusi, Alessandro Croce, ex vicesindaco, Nicolino Di Felice, Arnaldo Mariani, Francesco Piacente, Carmine Stati, ex assessori, Alfio Di Battista, Maria Vischetti, Antonello Palleschi, Alessandro Lusi e Carmine Stati, ex consiglieri comunali, Augusto Bisegna, presidente della cooperativa Lybra, Davide Fontani e Angelo Eunini, dell’azienda Unieco sport, impresa che ha costruito il campo sportivo, Rocco Crucitti Cuzzucoli e Giampiero Attili, segretari comunali, Dario Bucci, geometra comunale, Anna D’Isidoro, segretario comunale di Rocca di Mezzo che per un breve periodo ha lavorato al Comune di Capistrello, Abramo Bonaldi, revisore dei conti, e Angelo Di Giacomo, imprenditore. L’inchiesta si riferisce in particolare all’affidamento del servizio di manutenzione e pulizia del verde pubblico che, secondo le accuse, venne fatto senza alcuna gara d’appalto. Nello stesso affidamento, per un valore di 200 mila euro, erano comprese la gestione della villa comunale e la pulizia delle strade. Un altro filone riguarda il campo sportivo comunale e in particolare il rifacimento del manto in erba sintetica per un valore di 500mila euro. In questo caso l’accusa sarebbe di turbativa della gara d’appalto. «Sono anni che chiediamo di essere interrogati dal pubblico ministero», afferma l’ex vicesindaco Croce, «abbiamo fiducia nell’operato della magistratura e siamo propositivi per fornire ulteriori elementi utili a chiarire definitivamente la vicenda». L’inchiesta è coordinata dal pm Guido Cocco. L’ex giunta è difesa dagli avvocati Roberto Verdecchia e Fernando Romano.
Eleonora Berardinetti
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