Appalti, Giuliante sfida Cialente

«Un confronto in piazza Duomo per chiarire l’operato del Comune».

PESCARA. «Siamo di fronte al degrado di questa amministrazione comunale, incapace di governare la ricostruzione». Il capogruppo in Consiglio regionale per il Pdl, Gianfranco Giuliante, è tornato ad attaccare il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, definito «complice morale dei suoi assessori incompetenti» durante una conferenza stampa a Pescara, chiedendone le dimissioni. Il tema è sempre lo stesso da alcune settimane: le procedure definite da Giuliante «ambigue e non coerenti» con cui sono stati affidati alcuni appalti del post-terremoto. Tra cui quello per lo smaltimento di rifiuti e macerie all’azienda T&P e quello per la fornitura di frigoriferi nelle tendopoli, andato a tre ditte riconducibili, secondo Giuliante, alla stessa proprietà. Ci sono alcuni aspetti sui quali il sindaco Cialente «deve fornire urgenti chiarimenti», ha detto.

Innanzitutto «sulla produzione di atti volti a coprire procedure scorrette», ha proseguito Giuliante. E qui il riferimento è a un atto notarile di «avvalimento» (l’atto con il quale la ditta afferma di non avere i requisiti per svolgere un certo lavoro e di avvalersi di un’altra) datato 8 giugno 2009, che sarebbe stato fatto pervenire dalla T&P all’assessore Moroni il 16 luglio, mentre la T&P ha ricevuto l’appalto il 12 giugno. Secondo Giuliante questo atto sarebbe stato appunto prodotto per coprire la «non trasparenza dell’operazione», già giustificata da Moroni e Cialente con la «procedura d’urgenza».

L’appalto, infatti, venne affidato alla T&P con trattativa diretta ed è ora oggetto di una verifica della Commissione di viglianza e garanzia del Comune, presieduta dall’ex senatore Enzo Lombardi. «Io mi sarei aspettato un passo indietro da Cialente», ha aggiunto, «che invece ha confermato la fiducia nei suoi assessori, negando dati oggettivi». Come il fatto che la T&P avrebbe presentato un prezziario «gonfiato, anzi triplicato» rispetto ai prezzi di mercato e a quelli proposti da altre ditte che si erano fatte avanti per lo smaltimento delle macerie. «Di certo non una buona scelta per un comune che rischia il dissesto finanziario», ha aggiunto l’esponente del Pdl. Le dimissioni del sindaco dell’Aquila sono per Giuliante l’unica via per uscire «dignitosamente dimostrando di aver quanto meno agito in buona fede in tutta questa situazione».

«Aspetto il sindaco in una conferenza stampa in contraddittorio con me a Piazza Duomo: potrà dimostrare di avere ragione». L’affidamento dell’incarico alla T&P sta provocando da giorni polemiche su una vicenda tutta da chiarire, a partire dal fatto che la T&P, di proprietà dell’imprenditore aquilano Claudio Pangrazi, era inattiva fino al giorno prima di ottenere l’appalto. In seguito alle prime polemiche la ditta aveva rinunciato all’appalto, una rinuncia poi rientrata, o meglio smentita dalla stessa ditta a nome dell’avvocato Stefano Rossi.