Appalto per i sottoservizi guerra di competenze
La Gran Sasso acqua: il cantiere aprirà nei tempi previsti, già firmato il contratto Il sindaco Cialente bacchetta l’Ufficio speciale. Martedì un vertice con Mancurti
L’AQUILA. «Con l’Ufficio speciale le cose stanno andando bene, ma stanno emergendo aspetti, o meglio problemi normativi, burocratici e di comunicazione, che stanno creando imbarazzanti ritardi sui tempi della ricostruzione pubblica». Il sindaco Massimo Cialente liquida così le osservazioni di Paolo Aielli, che dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila è il responsabile, sull’appalto per i sottoservizi nel centro storico. Un primo intervento per 27 milioni (complessivamente si arriva a 80) appaltato dalla Gran Sasso acqua attraverso un bando di gara vinto da un’Ati costituita dalle ditte aquilane Edilfrair e Taddei spa e dall’Acmar di Ravenna.
«Osservazioni inopportune», insiste Cialente, «anche perché l’Ufficio speciale ha collaborato attivamente con la stazione appaltante». Poi l’annuncio di un vertice, fissato per martedì prossimo, a cui parteciperà anche Aldo Mancurti, responsabile del Dipartimento dello sviluppo delle economie territoriali. «Una convocazione di cui abbiamo già informato il sottosegretario Giovanni Legnini», aggiunge Cialente, «perché abbiamo la necessità di accelerare sulla ricostruzione pubblica, sottoservizi e scuole in testa. Il tutto ricordando, a chi forse lo ha dimenticato, che attualmente onori (inesistenti) e oneri (tantissimi) della ricostruzione sono in capo ai Comuni, o nel caso dei sottoservizi alla Gran Sasso acqua».
Visibilmente contrariato dall’iniziativa di Aielli il presidente della Gsa Americo Di Benedetto. «Non voglio fare polemiche», dice, «ma quella nota di Aielli contiene cose che non rispondono al vero e che non rientrano neppure tra le sue competenze. Il cantiere aprirà così come previsto e credo che Aielli – alla luce di ciò che la Soprintendenza e il Comune diranno nell’incontro di martedì – dovrà rivedere e correggere la sua posizione, tanto più che anche il Consiglio di Stato ha dato il via libera all’intervento. La Soprintendenza, citata più volte da Aielli, ha scritto cose diverse da quelle da lui riportate nella lettera. E posso aggiungere che la relazione geologica è adeguata al decreto ministeriale del 2008, che il problema della pavimentazione e dell’illuminazione pubblica delle strade oggetto dell’appalto non è stato affatto dimenticato e che la questione del risarcimento di eventuali danni provocati dai lavori è stata affrontata con il ricorso a polizze più che consistenti».
Di Benedetto chiarisce anche che il contratto con l’Ati è stato firmato e che l’iter per la realizzazione dell’opera andrà avanti così come programmato. «Saremo comunque pronti ad adeguare il progetto se arriveranno prescrizioni da parte della Soprintendenza. Noi la città la dobbiamo ricostruire e dobbiamo farlo seguendo regole e criteri di trasparenza. Un percorso che stiamo seguendo alla lettera».
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