Arischia, stop ai lavori della nuova scuola
Stavano costruendo il modulo sopra una faglia, scatta la protesta dei residenti.
L’AQUILA. Rovente seduta di consiglio straordinario, ieri sera, per la circoscrizione di Arischia. Motivo dell’incontro quello di individuare alla svelta un nuovo sito dove ospitare il Modulo ad uso scolastico provvisorio (Musp) per l’istituto primario della frazione. I lavori per la struttura, predisposta per ospitare 60 persone, erano iniziati a settembre ma il terreno assegnato per le fondamenta è stato giudicato in questi ultimi giorni geologicamente inadatto per la costruzione. A lanciare l’allarme è stato Marcello Masci, presidente del consiglio circoscrizionale. «Ad Arischia», ha spiegato, «è stata individuata una nuova faglia che passa attraverso il terreno che avrebbe dovuto ospitare il Modulo scolastico». L’appalto dei lavori è stato affidato alla ditta Catena di Matera. «Loro non hanno alcuna responsabilità», ha precisato Masci, «il punto è che nessuno dei geologi della Protezione civile ha segnalato un problema idrogeologico prima.
Ci hanno avvertiti solo negli ultimi giorni». Tuttavia, da quanto si è appreso, sono state presentate delle denunce al fine di ottenere il risarcimento danni a causa degli scavi. La consegna del Musp era prevista per il 5 ottobre prossimo. «Ora i tempi slitteranno, visto che dobbiamo rincominciare da capo», ha detto ancora Masci. «Le prospettive sono quelle che i nostri ragazzi facciano scuola in una tenda pneumatica». Ma la preoccupazione maggiore, per il presidente della circoscrizione di Arischia, è quella che «le famiglie perdano la fiducia nella Protezione civile e nelle istituzioni. Chiediamo al commissario Bertolaso, al vicecommissario De Bernardinis o a qualcuno dei loro collaboratori di indicarci una via di uscita».
UNIVERSITA’. Ha casa proprio ad Arischia il geologo dell’università dell’Aquila, Antonio Moretti, che nelle scorse settimane ha assistito al carotaggio del terreno di Cansatessa designato per accogliere il nuovo Campus universitario. Un terreno che, tuttavia, potrebbe non avere le caratteristiche adatte per essere edificabile. A tal proposito, durante la seduta della scorsa settimana del senato accademico, è stata affrontata la possibilità di trasferire altrove la costruzione. L’università ha chiesto un parere ufficiale alla Protezione civile, in relazione all’indagine micro-zonale.
CANTIERE A SASSA. Fra tre giorni si riaprirà la scuola per i ragazzi della scuola media di Sassa, ma il Musp loro destinato è ancora un cantiere aperto. Ruspe, container, zolle di terra ancora sollevate e tutti i segni di lavori ancora frettolosamente in corso. Protestano i genitori degli iscritti all’istituto, frequentato da alunni provenienti da varie frazioni dell’Aquila. Lamentano, come prima cosa, la decisione di far suonare la campanella necessariamente lunedì 21, quando è palese che il prefabbricato necessita ancora di molti interventi sia esterni che interni. «Sarebbe stato più opportuno», sottolineano alcune mamme, «completare al meglio la struttura, così da dare ai ragazzi almeno una parvenza di non precarietà estrema».
Ci hanno avvertiti solo negli ultimi giorni». Tuttavia, da quanto si è appreso, sono state presentate delle denunce al fine di ottenere il risarcimento danni a causa degli scavi. La consegna del Musp era prevista per il 5 ottobre prossimo. «Ora i tempi slitteranno, visto che dobbiamo rincominciare da capo», ha detto ancora Masci. «Le prospettive sono quelle che i nostri ragazzi facciano scuola in una tenda pneumatica». Ma la preoccupazione maggiore, per il presidente della circoscrizione di Arischia, è quella che «le famiglie perdano la fiducia nella Protezione civile e nelle istituzioni. Chiediamo al commissario Bertolaso, al vicecommissario De Bernardinis o a qualcuno dei loro collaboratori di indicarci una via di uscita».
UNIVERSITA’. Ha casa proprio ad Arischia il geologo dell’università dell’Aquila, Antonio Moretti, che nelle scorse settimane ha assistito al carotaggio del terreno di Cansatessa designato per accogliere il nuovo Campus universitario. Un terreno che, tuttavia, potrebbe non avere le caratteristiche adatte per essere edificabile. A tal proposito, durante la seduta della scorsa settimana del senato accademico, è stata affrontata la possibilità di trasferire altrove la costruzione. L’università ha chiesto un parere ufficiale alla Protezione civile, in relazione all’indagine micro-zonale.
CANTIERE A SASSA. Fra tre giorni si riaprirà la scuola per i ragazzi della scuola media di Sassa, ma il Musp loro destinato è ancora un cantiere aperto. Ruspe, container, zolle di terra ancora sollevate e tutti i segni di lavori ancora frettolosamente in corso. Protestano i genitori degli iscritti all’istituto, frequentato da alunni provenienti da varie frazioni dell’Aquila. Lamentano, come prima cosa, la decisione di far suonare la campanella necessariamente lunedì 21, quando è palese che il prefabbricato necessita ancora di molti interventi sia esterni che interni. «Sarebbe stato più opportuno», sottolineano alcune mamme, «completare al meglio la struttura, così da dare ai ragazzi almeno una parvenza di non precarietà estrema».