Asm, se ne va il direttore Fabiani punta all’interim
D’Amico lascia l’azienda per contrasti col presidente, rimpasto in vista Appello per L’Aquila attacca il Comune per il contratto di servizio in scadenza
L’AQUILA. Il presidente dell’Asm (Aquilana società multiservizi) Luigi Fabiani la chiama «risoluzione consensuale del contratto». Ma di consensuale, nelle dimissioni del direttore della società che si occupa della gestione dei rifiuti nel capoluogo, Leopoldo D’Amico, sembra esserci davvero poco. D’Amico, infatti, è andato via sbattendo la porta proprio a causa delle incomprensioni col presidente e delle tensioni che si erano create nell’ultimo periodo. Il suo ruolo potrebbe essere ricoperto dallo stesso Fabiani che diventerebbe amministratore unico dell’azienda nell’ottica della spending review. Che il problema sia stato proprio nei rapporti tra i due non è un mistero.
«Da un paio di mesi non andavamo più d’accordo», spiega Fabiani. «Avevamo opinioni divergenti riguardo alla politica dell’azienda. In realtà da settembre non ci sentivamo più». Sui motivi effettivi dell’allontanamento tra i due il presidente non si sbilancia. «Non abbiamo mai litigato veramente né discusso animatamente», dice. «Da tempo praticamente non parlavamo se non attraverso lettere protocollate ed e-mail ufficiali. Anche di questa decisione di lasciare l’azienda non avevamo parlato direttamente. D’Amico lo ha detto al sindaco e io l’ho appreso da lui».
Adesso le possibilità sono tre. «Bisognerà convocare un’assemblea con la proprietà per decidere il da farsi», conclude il presidente. «È possibile fare un nuovo bando di concorso per nominare il direttore, scorrere le graduatorie con cui è stato nominato D’Amico nel 2011 oppure accorpare la figura del direttore e del presidente, in quella di un amministratore unico, nell’ottica del risparmio».
Intanto, sull’Asm interviene «Appello per L’Aquila». «Il 28 novembre scadrà il contratto di servizio tra Comune e Asm per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, ma ancora non si è provveduto al suo rinnovo», si legge in una nota. «Visto che il testo del “contratto di servizio” dev’essere preventivamente approvato dal consiglio comunale, è evidente che non sarà possibile giungere alla scadenza naturale del “vecchio” con la stipula di quello nuovo e dalla mattinata del 29 novembre l’Asm non sarà più titolata a fornire il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Va da sé che considerato l’inevitabile disagio che ne deriverebbe per l’intera città, il Comune troverà l’escamotage di prorogare - con le solite interpretazioni della legge - il contratto, magari sino alla fine dell’anno, giusto il tempo necessario per la redazione e la firma del nuovo. Questa situazione è l’ennesima prova del paradigma di funzionamento di quest’amministrazione: nel momento in cui ci si accorge che c’è il rischio di ritrovarci con la città sommersa dai rifiuti non raccolti, ci si mette la classica pezza».
Michela Corridore
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