Assunzioni in Comune: indagini sui vigili
L'inchiesta della procura si allarga sul concorso, già ascoltati alcuni dipendenti
SULMONA. Si allarga l'inchiesta della procura sulle assunzioni fatte dal Comune e sui concorsi per l'adeguamento delle piante organiche del personale. Negli ultimi giorni sono sfilati davanti al procuratore numerosi dipendenti comunali che hanno dovuto riferire sulle modalità adottate per l'affidamento dei servizi alle cooperative ma anche le procedure scelte per i concorsi.
Un'indagine a tappeto che sta abbracciando anche il settore della polizia municipale dove gli amministratori comunali sono intervenuti a gamba tesa accogliendo, nonostante il parere negativo del comandante, Antonio Litigante, le richieste di mobilità interna e di trasferimento ad altro ente fatte da alcuni vigili.
E questo malgrado la grave carenza di organico in cui versa l'intero settore della polizia municipale a Sulmona.
Tant'è che lo scorso anno è stata fatta prima una evidenza pubblica per reperire quattro vigili urbani con cui affrontare l'emergenza e poi un concorso che ha portato all'assunzione di tre poliziotti municipali a tempo indeterminato.
«Ancora una volta le procedure che si mettono in campo sono soggettive, unilaterali e irrituali», fa presente il consigliere comunale dell'Udc Luigi Rapone, «non si capisce per quali motivi l'amministrazione comunale abbia indetto un concorso per coprire la carenza di personale in un settore strategico per poi accettare le richieste di mobilità di due vigili urbani. Un comportamento», prosegue il consigliere, «ingiustificabile e incomprensibile anche perché il comando di polizia municipale, direttamente interessato all'operazione, ha dato parere contrario. È giusto che la procura chiarisca queste cose insieme alle assunzioni fatte dalle cooperative per coprire alcuni servizi».
Chiaro il riferimento all'ultima assunzione fatta dalla cooperativa Satic per assicurare il servizio Cup della farmacia comunale per cui la procura ha provveduto ad ascoltare già numerose testimonianze.
Rapone, dopo il diniego da parte del responsabile della Satic di fornirgli alcuni documenti relativi all'operazione, ha preso carta e penna reiterando la richiesta e inoltrandola, questa volta, anche all'Ufficio inchieste del tribunale, al sindaco Fabio Federico e al segretario generale, Angela Graziani.
«I consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere di utilità all'espletamento del loro mandato», sottolinea Rapone, «ciò anche al fine di valutare la correttezza e l'efficacia dell'operato dell'amministrazione a tutela dell'interesse dei cittadini. E credo che il diniego della cooperativa sia frutto di un banale disguido che verrà presto sanato».
Ulteriori sviluppi della vicenda cittadina sono attesi nell'arco delle prossime settimane.
Un'indagine a tappeto che sta abbracciando anche il settore della polizia municipale dove gli amministratori comunali sono intervenuti a gamba tesa accogliendo, nonostante il parere negativo del comandante, Antonio Litigante, le richieste di mobilità interna e di trasferimento ad altro ente fatte da alcuni vigili.
E questo malgrado la grave carenza di organico in cui versa l'intero settore della polizia municipale a Sulmona.
Tant'è che lo scorso anno è stata fatta prima una evidenza pubblica per reperire quattro vigili urbani con cui affrontare l'emergenza e poi un concorso che ha portato all'assunzione di tre poliziotti municipali a tempo indeterminato.
«Ancora una volta le procedure che si mettono in campo sono soggettive, unilaterali e irrituali», fa presente il consigliere comunale dell'Udc Luigi Rapone, «non si capisce per quali motivi l'amministrazione comunale abbia indetto un concorso per coprire la carenza di personale in un settore strategico per poi accettare le richieste di mobilità di due vigili urbani. Un comportamento», prosegue il consigliere, «ingiustificabile e incomprensibile anche perché il comando di polizia municipale, direttamente interessato all'operazione, ha dato parere contrario. È giusto che la procura chiarisca queste cose insieme alle assunzioni fatte dalle cooperative per coprire alcuni servizi».
Chiaro il riferimento all'ultima assunzione fatta dalla cooperativa Satic per assicurare il servizio Cup della farmacia comunale per cui la procura ha provveduto ad ascoltare già numerose testimonianze.
Rapone, dopo il diniego da parte del responsabile della Satic di fornirgli alcuni documenti relativi all'operazione, ha preso carta e penna reiterando la richiesta e inoltrandola, questa volta, anche all'Ufficio inchieste del tribunale, al sindaco Fabio Federico e al segretario generale, Angela Graziani.
«I consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere di utilità all'espletamento del loro mandato», sottolinea Rapone, «ciò anche al fine di valutare la correttezza e l'efficacia dell'operato dell'amministrazione a tutela dell'interesse dei cittadini. E credo che il diniego della cooperativa sia frutto di un banale disguido che verrà presto sanato».
Ulteriori sviluppi della vicenda cittadina sono attesi nell'arco delle prossime settimane.
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