Assunzioni in Regione Arrestato un dirigente
Assunzioni pilotate in Regione. Un dirigente, Antonio Iovino, è agli arresti domiciliari all'Aquila in seguito a un'inchiesta della Procura di Pescara, condotta dal pm Gennaro Varone (nella foto), vagliata dal gip Campli. Il dirigente regionale è accusato di aver favorito l'assunzione di parenti e amici. Ci sono anche 10 indagati
Scandalo assunzioni alla Regione Abruzzo. In mattinata, all'Aquila, la Digos di Pescara ha messo agli arresti domiciliari - misura emessa dal gip del tribunale di Pescara Campli su richiesta del sostituto procuratore Varone - Antonio Iovino, dirigente del servizio organizzazione e sviluppo delle risorse umane della Regione Abruzzo.
Iovino è indagato per i reati di falsità ideologica, abuso d'ufficio, truffa ai danni di ente pubblico, falsità materiale, soppressione di atti veri e rivelazione di segreti di ufficio. La misura cautelare personale è stata adottata in seguito a indagini svolte dalla Digos su alcuni concorsi organizzati dalla Regione Abruzzo, il cui esito sarebbe stato predeterminato e deciso da alcuni dirigenti della regione per favorire familiari, colleghi e amici.
E' emerso, inoltre, che la madre di Iovino avrebbe ottenuto il riconoscimento dello status di persona handicappata (Legge 104/92) dissimulando le reali condizioni di salute e godendo dell'appoggio di medici "amici" del figlio.
Nell'ambito dello stesso procedimento, sono state iscritte nel registro degli indagati 10 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa, abuso d'ufficio, rivelazione di segreti di ufficio, falsità ideologica e materiale.
Iovino è indagato per i reati di falsità ideologica, abuso d'ufficio, truffa ai danni di ente pubblico, falsità materiale, soppressione di atti veri e rivelazione di segreti di ufficio. La misura cautelare personale è stata adottata in seguito a indagini svolte dalla Digos su alcuni concorsi organizzati dalla Regione Abruzzo, il cui esito sarebbe stato predeterminato e deciso da alcuni dirigenti della regione per favorire familiari, colleghi e amici.
E' emerso, inoltre, che la madre di Iovino avrebbe ottenuto il riconoscimento dello status di persona handicappata (Legge 104/92) dissimulando le reali condizioni di salute e godendo dell'appoggio di medici "amici" del figlio.
Nell'ambito dello stesso procedimento, sono state iscritte nel registro degli indagati 10 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa, abuso d'ufficio, rivelazione di segreti di ufficio, falsità ideologica e materiale.