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Attentato incendiario assolto dopo 7 anni
CARSOLI. Era accusato di avere dato fuoco a un’abitazione e a un’auto. Una vendetta consumata nella notte del 23 aprile 2005. A distanza di sette anni e dopo una prima condanna si sono conclusi i...
CARSOLI. Era accusato di avere dato fuoco a un’abitazione e a un’auto. Una vendetta consumata nella notte del 23 aprile 2005. A distanza di sette anni e dopo una prima condanna si sono conclusi i guai giudiziari di Oscar D’Andrea, 43 anni, di Carsoli. L’uomo è stato assolto dalla Corte d’appello dell’Aquila per non avere commesso il fatto, accogliendo in pieno la tesi difensiva dell’avvocato Antonio Milo. D’Andrea era accusato dell’attentato incendiario. Commesso, secondo la ricostruzione dell’accusa, insieme a Bruno Pierucci, commerciante romano di 38 anni. Quest’ultimo non gradiva la relazione sentimentale che la sorella aveva con Daniele Laurenti, di Carsoli. La sera del 23 aprile 2005, sempre stando a quanto accertato dagli inquirenti, Pierucci e D’Andrea incontrarono la coppia e nacque un litigio. I due compagni fuggirono, raggiunti nel cuore della notte da una telefonata minatoria di Pierucci. Il commerciante, sempre stando alle accuse, incontrò nuovamente la sorella e Laurenti mentre erano in auto. Li minacciò di morte, dicendo che avrebbe incendiato anche la casa. Qualche ora dopo l’abitazione di Laurenti, in via Colle Fiorito a Civita di Oricola, andò a fuoco. Fu il fratello di Laurenti a notare il fumo e il fuoco e a dare l’allarme. La mattina seguente Pierucci fu arrestato dai carabinieri. D’Andrea finì prima sotto inchiesta e poi sotto processo. Pierucci ha patteggiato la pena, mentre in primo grado D’Andrea è stato condannato a tre anni di reclusione. Sentenza emessa dal tribunale di Avezzano il 17 dicembre 2008. «D’Andrea era stato scagionato dallo stesso Pierucci» ha tenuto a precisare l’avvocato Antonio Milo «per il mio assistito è la fine di un incubo lungo sette anni». ©RIPRODUZIONE RISERVATA