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Aumento dell’Iva ma i prezzi restano invariati

SULMONA. Hanno recepito l’aumento dell’Iva, ma non hanno ritoccato al rialzo i prezzi di articoli o prestazioni. Commercianti e artigiani sulmonesi si sono adeguati in maggioranza all’improvviso...

SULMONA. Hanno recepito l’aumento dell’Iva, ma non hanno ritoccato al rialzo i prezzi di articoli o prestazioni. Commercianti e artigiani sulmonesi si sono adeguati in maggioranza all’improvviso aumento dell’aliquota dal 21 al 22 per cento. Un punto percentuale che per ora ricadrà tutto sui loro guadagni, non volendo aumentare i prezzi per non perdere ulteriori clienti. «Con la crisi che c’è ci mancava solo l’aumento dell’Iva», interviene Enrica Ranalletta dal negozio di abbigliamento Ciao Ciao, «la gente compra sempre meno, soprattutto i vestiti e i beni di consumo non primari. Dopo i saldi abbiamo dovuto addirittura scontare del 50 per cento i nuovi arrivi, figuriamoci se ci potevamo permettere di alzare i prezzi». Stessa filosofia anche in un negozio per articoli dedicati all'infanzia. «Ci siamo già adeguati alle nuove disposizioni», spiega Giuseppe Lombardi da The Cartoon Store, negozio di abbigliamento, giocattoli e cartoleria per bambini, «ma non aumenteremo di un centesimo i prezzi. Purtroppo si deve capire che, appena finiti i saldi, la gente ci chiede lo sconto sui nuovi arrivi. Quindi come possiamo chiedere prezzi maggiorati? La nostra politica va nella direzione opposta, addossandoci noi il rincaro e continuando con gli sconti». Lamenta la stangata sui commercianti anche Emanuela Di Bacco, dal negozio di calzature e accessori Bata, che dice: «Abbiamo recepito l’aumento per stare in regola, ma non ci sarà nessun ritocco dei prezzi. Purtroppo questa è l’ennesima stangata su una categoria già fortemente provata dalla contrazione dei consumi. Certo proprio non ci voleva, ma che dobbiamo fare?». Ma c’è anche chi prende qualche giorno per recepire l’aumento dell’Iva e dare modo ai clienti di abituarsi. «Aspetteremo qualche giorno per l’aumento», ammette Alessandra Zavarella dalla gioielleria Moffa Oro, «visto che doveva essere stoppato o quanto meno rinviato. Quello che conta è far rendere conto le persone e fargli capire che la cosa non dipende da noi». Dello stesso avviso Cristina Odoardi di Ixs Bijouxx: «Per il momento non abbiamo aumentato nulla, altrimenti faremmo prima ad abbassare direttamente la saracinesca. Chi ha causato questo ennesimo salasso deve portare sulla coscienza i tanti commercianti che chiuderanno quest'anno bottega». Stessa scelta è stata fatta da Enrica Rosati del parrucchiere Hair Garage, che resta in attesa di direttive dal gruppo. Chi, invece, le direttive le ha ricevute è Valentina Sacco dell'ottico Salmoiraghi e Viganò, che annuncia di aver recepito l'aumento, ma di non aver avuto disposizioni dalla ditta milanese sui prezzi.Dall'Iva all'Imu, è stata celebrata anche in città la giornata "Per non morire di Imu", organizzata dalla Cna. «Fra Valle Peligna e Alto Sangro siamo in circa 800 fra artigiani e piccoli imprenditori», spiega il vicepresidente provinciale della Cna, Teodoro Marini,«che rischiano di soccombere fra le tasse».

Federica Pantano

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