Avezzano, espulso clandestino sospetto terrorista
Marocchino di 26 anni viveva in centro, aveva belle auto e tanto denaro. E in pochi anni aveva accumulato una serie di reati tanto da ritenerlo elemento pericoloso socialmente
AVEZZANO. Espulso per motivi di pericolosità sociale e sospetto terrorista. Si tratta di E.M.T., cittadino marocchino di 26 anni, domiciliato ad Avezzano, ma clandestino e con numerosi precedenti di polizia. Viveva in una casa in centro, aveva due autovetture di grossa cilindrata (un’Audi A3 e una Bmw serie 1) e ingenti somme di denaro, ma non si sapeva che cosa facesse e da dove quindi arrivassero tutti queli soldi.
Il provvedimento, emesso dal Prefetto dell’Aquila, scaturisce dall'attività investigativa dei carabinieri dell’Aliquota di Contrasto della criminalità terroristica del Comando provinciale dell'Aquila. I militari hanno posto l’attenzione sul 26enne dallo scorso mese di maggio, quando sono emersi i collegamenti con organizzazioni di matrice terroristica. Gli accertamenti hanno tuttavia escluso che il marocchino fosse effettivamente coinvolto in attività riconducibili al terrorismo.
La sua storia ha inizio tre anni fa, quando entra da clandestino in Italia. In pochi anni a suo carico sono stati aperti numerosi procedimenti penali per reati commessi nella provincia di Siracusa e nella Marsica, in particolare in materia di stupefacenti, ma anche per furto e resistenza a pubblico ufficiale. A gennaio di quest’anno, ad Avezzano, E.M.T. è stato arrestato dopo che, per sottrarsi a un controllo nell’ambito dell’operazione “periferie sicure”, ha speronato ad alta velocità una pattuglia dei carabinieri facendo poi ulteriore resistenza ai militari rimasti feriti. Il giudice per le indagini preliminari di Avezzano, convalidando l’arresto, lo descrisse come “clandestino nel territorio italiano, senza fissa dimora, vicino a soggetti orbitanti in contesti delinquenziali” e evidenziando la sua “mancanza di remore a mettere in pericolo l’incolumità degli agenti operanti e degli utenti della strada, nonché la personalità caratterizzata da una particolare scaltrezza e una significativa aggressività nei confronti delle forze dell’ordine”.
I carabinieri dell’Aquila, che hanno operato congiuntamente ai militari della Compagnia di Avezzano, hanno anche chiesto l’intervento di personale tecnico della A.S.L. di Avezzano – Ufficio di Igiene Pubblica, a causa delle disastrose condizioni igienico-sanitarie in cui versavano gli ambienti di dimora.