Avezzano, la camorra nel Fucino: 8 arresti
Inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e indagini dei carabinieri. Scoperta un'enorme piantagione di marijuana che la malavita gestiva insieme a imprenditori marsicani. E con profitti milionari
AVEZZANO. La camorra nel Fucino. Scoperta una maxi piantagione di marijuana al posto di campi di patate. L'operazione è dei carabinieri e ha portato a otto arresti firmati del giudice del Tribunale dell'Aquila, Guendalina Buccella, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila. Ecco i nomi delle persone colpite dalle misure di custodia cautelare in carcere: Diodato Di Martino, 42 anni; Antonino Di Lorenzo, 52 anni, e Ciro Garzulo, di entrambi affiliati alla camorra napoletana. Ai domiciliari sono finiti Carmine Di Lorenzo, 22 anni; Romeo Pane, 57; Antonino Criscuolo, di 29; Pasquale Di Nola, di 70 anni e Anna Di Gregorio Scotto, di 43, di Luco dei Marsi (L'Aquila). Fra gli otto indagati, vi sono due affiliati alla camorra napoletana. Il sospetto è che la malavita organizzata si sia tuffata nel grande affare della marijuana, prodotta su larghi volumi, in modo di arrivare a gestire l'intera filiera: dalla produzione al traffico e quindi allo spaccio in diverse città. Con la complicità di imprenditori marsicani e profitti milionari.
Gli arresti sono stati eseguiti in esecuzione delle ordinanze di custodia firmate dal giudice delle indagini preliminari dell'Aquila e interessano anche Napoli. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti. L’operazione si ricollega all’ingente sequestro del 28 settembre 2016, quando i militari scoprirono una coltivazione di marijuana nelle campagne di Luco dei Marsi (L'Aquila), camuffata da piante di mais. Allora i carabinieri sottoposero a sequestro alcune migliaia di piante di marijuana per un peso complessivo di circa 6 tonnellate e arrestarono tre persone, due trovate sul posto e una terza rintracciata pochi mesi dopo.