Avezzano, la falsa invalida ha una nuova vita negli Stati Uniti: è una biker
Sonia Sinibaldi, indagata per truffa, è in America dove si è sposata con un uomo originario della Marsica. L'Inps da due mesi le ha sospeso l'assegno di 800 euro al mese. Per il medico arrestato si attende la convalida
AVEZZANO. In Italia era una falsa invalida, paralizzata e muta, solo per percepire una pensione di 800 euro. Ora in America, dove si è trasferita per convolare a seconde nozze, è una biker insieme al nuovo marito. Sulla sua testa pende adesso un ordine di custodia cautelare della magistratura italiana, ma lei si trova in Florida con il suo secondo marito. È questa la storia di Sonia Sinibaldi, 44 anni di Ortucchio, due figlie maggiorenni e un primo rapporto coniugale alle spalle. La donna è accusata di truffa ai danni dello Stato per aver simulato, secondo l’accusa, con la complicità del suo medico di famiglia Fabio Ranalli (57), ex consigliere comunale di Pescina, un invalidità totale che l’aveva resa paralizzata e muta. I video dei carabinieri della compagnia di Avezzano, però, l’hanno incastrata e filmata mentre parlava e camminava con le sue gambe, dopo essere stata accompagnata in sedia a rotelle alla visita davanti alle commissioni mediche.
Un vero miracolo, che invece si è rivelata soltanto una messinscena studiata a tavolino per ottenere la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento. Una vicenda che ha suscitato grande indignazione da parte dei cittadini marsicani e non solo, ma anche rabbia per tutti coloro che quotidianamente devono fare i conti con vere malattie e invalidità, spesso con pensioni da fame.
Le immagini della Sinibaldi, sotto una ghirlanda di fiori in Florida, forse proprio a Miami Beach, abbracciata al suo nuovo partner e, soprattutto, in piedi sulle proprie gambe mentre scherza e sorride dopo essere convolata a seconde nozze, hanno suscitato ulteriore sdegno. Così come le foto mentre è vestita da motociclista insieme al partner, addetto come autista nel settore dei trasporti e dei bus e appassionato delle due ruote. Eppure la 57enne di Ortucchio problemi di salute ne aveva avuti e come. Era stata ricoverata in una clinica marsicana e sottoposta a intervento chirurgico alla testa. Poi la convalescenza e la riabilitazione. La situazione, però, forse le è sfuggita di mano, visto che avrebbe cominciato a fingere, almeno con estranei, di non parlare più e di non poter più camminare. Invece la realtà era un’altra. La donna si era ripresa e stava bene. Lo scorso anno aveva anche deciso di separarsi dal marito, ottenendo il divorzio. Due mesi fa la decisione di trasferirsi negli Stati Uniti per sposare un altro uomo, un italo americano di origini marsicane.
Un trasferimento dovuto anche al fiato sul collo della magistratura avezzanese e dei carabinieri che avevano scoperto la sua falsa invalidità? Questo non è possibile saperlo. Certo è che la 57enne ha fatto giusto in tempo a trasferirsi oltreoceano, prima che scattasse il provvedimento di custodia cautelare. E anche l’Inps pare avesse già mangiato la foglia. La paziente già a ottobre era stata richiamata per una visita straordinaria di accertamento. Tramite dei controlli incrociati, infatti, il suo nome era spuntato tra quelli che presentano delle incongruenze. Ciò ha portato alla sospensione dell’erogazione della pensione.
«Anche il sistema di controlli», spiega Stefano Caranfa, responsabile team rapporti istituzionali e relazioni con il pubblico dell’Inps Abruzzo, «una volta superata la prima fase, prevede visite di approfondimento superiori di medio periodo. Ogni anno si stabilisce un numero di accertamenti da portare a termine sulla base di dati incrociati che riguardano ogni paziente. Quando alcune opzioni non combaciano, oppure quando ci sono segnalazioni da parte delle forze di polizie, si passa alla fase di accertamenti. La stessa cosa è accaduto per il caso in questione».
Per quanto riguardano le indagini, la Procura di Avezzano e il sostituto Maurizio Maria Cerrato stanno indagando su altri casi di falsi invalidi nella Marsica. Mentre per l’irreperibilità della Sinibaldi la magistratura non può fare altro che attendere il suo volontario ritorno, per quanto riguarda il dottor Ranalli, su cui l’Ordine dei medici sembra stia prendendo provvedimenti, si attende l’udienza di convalida. Il medico di famiglia è difeso dall’avvocato Carla Vicini.
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