Avezzano, nuovo municipio: tre indagati per truffa
Coinvolti imprenditori e un professionista per i lavori in via Moro, perquisite le sedi di due società e uno studio
AVEZZANO. Tre indagati per truffa ai danni del Comune. E da ieri mattina una serie di perquisizioni degli agenti di polizia giudiziaria della Procura di Avezzano in sedi di società e in uno studio professionale della Marsica. Arriva a una svolta l’inchiesta sui lavori per la realizzazione del nuovo municipio in via Aldo Moro, nel quartiere Pulcina.
L’indagine della magistratura, coordinata dal sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato, è relativa al raddoppio dei costi - da 5 a quasi 10 milioni di euro - per il progetto del cosiddetto Contratto di quartiere II. Su tutta l’operazione viene mantenuto il massimo riserbo negli ambienti giudiziari, ma a quanto pare nella vicenda non sono coinvolti rappresentanti politici. Gli avvisi di garanzia hanno riguardato due imprenditori e un libero professionista. Nelle sedi di due società e nello studio professionale sarebbero stati acquisiti atti e dati contenuti in alcuni computer. Secondo l’ipotesi investigativa, il Comune di Avezzano è stato truffato per avere sborsato somme di denaro in più. Importi lievitati senza alcuna giustificazione.
L’inchiesta è scattata nell’estate 2011. Dopo che il progetto del nuovo municipio di Avezzano ha subìto modifiche in corsa. Perché a lavori ormai avviati e con evidenti ritardi sulla tabella di marcia - la struttura doveva essere ultimata nell'ottobre del 2009 - l'allora amministrazione comunale Floris ha provveduto ad aggiungere una serie di voci che hanno fatto raddoppiare i costi dell'opera.
Nei mesi scorsi, il sostituto procuratore Cerrato aveva disposto anche una superperizia, affidandosi al parere di un esperto dell’Università di Torino.
A quest’ultimo è stato dato il compito di verificare se sono giustificate le spese per pareti ventilate, impiantistica all'avanguardia, vetrate e altro. Voci che hanno fatto lievitare i costi iniziali del progetto. In un primo momento l'attenzione della polizia giudiziaria della Procura si era concentrata in particolare sulla delibera del consiglio comunale (numero 48 dell'8 aprile 2011) e sulla delibera di giunta (numero 161 del 7 giugno 2011). In municipio c'era stata un'acquisizione di documenti, atti notarili e delibere dell'appalto. Delibere con le quali si era provveduto anche a stipulare una nuova convenzione per il Contratto di quartiere, col relativo aumento dei costi. L’ex amministrazione comunale aveva provveduto a fronteggiare il costo aggiuntivo con una procedura di "leasing in costruendo". Un costo aggiuntivo che ammonta a 4,8 milioni di euro: 3.692.308 per lavori e il resto ripartito fra Iva, spese tecniche e incentivi. Inizialmente l'opera doveva costare quasi 5 milioni di euro.
L'inchiesta della Procura mirerebbe inoltre a fare luce sulle operazioni che hanno portato alla cessione dei terreni sui quali è nata la struttura. Negli ultimi mesi il pm Cerrato ha proceduto alle audizioni di tecnici comunali e di alcuni ex rappresentanti dell'amministrazione comunale. Nei prossimi giorni dovrebbero essere ascoltati i tre indagati.
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