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Avezzano, rubata bomba della Seconda guerra mondiale
Il residuato doveva essere disinnescato dagli artificieri. L'ombra della criminalità?
AVEZZANO. Un mistero in piena regola quello che si nasconde dietro alla sparizione di una bomba della Seconda guerra mondiale. Il residuo bellico era stato ritrovato circa tre settimane fa dagli agenti del commissariato di polizia, nella zona dell’ex zuccherificio di Avezzano. Sulla vicenda la Procura ha aperto un’inchiesta.La polizia sta indagando per cercare di venire a capo dell’accaduto.
L’ordigno, un grosso proiettile di artiglieria pesante, risale al secondo conflitto mondiale ed era stato ritrovato lo scorso 24 ottobre, durante il servizio di pattugliamento di una volante.
La polizia, coordinata dal dirigente del commissariato, Paolo Gennaccaro, aveva immediatamente attivato il protocollo per la rimozione del proiettile. Così il ritrovamento era stato segnalato alla prefettura e, come da prassi, era stato richiesto l’intervento degli artificieri dell’Esercito.
Nel frattempo l’area, nei pressi di via Pollaiolo, era stata transennata e interdetta a chiunque non fosse autorizzato ad accedervi. A ottobre, per mettere in sicurezza la zona, erano intervenuti anche i vigili del fuoco e gli agenti della polizia locale. In attesa degli artificieri, la polizia aveva predisposto una vigilanza continua, con dei passaggi quotidiani, al fine di controllare che nessuno accedesse all’area.
Fino all’altra sera, quando gli agenti della volante non hanno più trovato l’ordigno.Subito è scattato l’allarme. I poliziotti si sono messi alla ricerca del residuato bellico nelle vicinanze ma senza alcun risultato.
Il proiettile è sparito. Sul caso gli inquirenti mantengono ancora il massimo riserbo e pertanto non sono ancora chiare le piste seguite.
La bomba non ha alcun valore economico. Ma potrebbe essere molto pericolosa se finisse nelle mani sbagliate. Il furto potrebbe essere stato messo a segno su commissione. Non si esclude l’ombra della criminalità. Solo gli artificieri, che ieri hanno dovuto annullare il servizio, avrebbero potuto verificare il reale potenziale del proiettile di obice, il mezzo utilizzato dagli italiani nella Prima e Seconda guerra mondiale.