Avezzano, silurato il direttore Aciam da 235 mila euro l’anno
Di Matteo era in carica dal 2008, costi da capogiro per l’utilizzo dell’auto di servizio. La presidente Panei: figura non necessaria, razionalizziamo le risorse
AVEZZANO. Troppi i 235 mila euro l’anno fra stipendio e rimborsi. Così Antonello Di Matteo, direttore generale dell’Aciam di Avezzano, è stato silurato dal consiglio d’amministrazione dell’azienda che si occupa di rifiuti e problematiche ambientali nella Marsica e in altri comuni dell’Abruzzo.
La decisione è stata adottata dopo il no di Di Matteo a ridimensionare la propria funzione. L’incarico a Di Matteo fu conferito nel 2008, dall’amministratore delegato di Aciam, Alberto Torelli, quando presidente era Luigi Ciaccia. Un contratto da dirigente che costava all’Azienda consorziale di igiene ambientale marsicana – creata nel 1990 per volontà dei 25 Comuni della Marsica (le nomine sono quindi espressione della politica) – 235 mila euro l’anno. Il Cda della partecipata composto da Torelli, Umberto Di Carlo, Paolo Gioia e Pierluigi Pantalone, e presieduto da giugno dell’anno scorso da Lorenza Panei, ha proposto all’ingegnere un ridimensionamento di funzione. La proposta fatta a Di Matteo e concordata dopo una seduta del consiglio è stata quella di passare a responsabile della sicurezza.
Un contratto da 45mila euro l’anno, in cui non c’era più l’utilizzo dell’auto di servizio. Un benefit che ogni anno costava all’Aciam circa 11mila euro per il gasolio, altrettanti per il pagamento del canone di leasing e circa tremila di pedaggio autostradale. Rimborsi auto con cifre da capogiro, legate anche al fatto che l’ingegnere, originario di Avezzano, da qualche anno si è trasferito a Pescara.
All’Aciam a oggi, ci sono altri incarichi da dirigenti, come quello di Paolo Recchia, direttore dell’impianto di compostaggio di Aielli, e quello dell’amministrazione delegato, Torelli.
«Un’azienda che fino all’anno scorso non arrivava a 13 milioni di euro di fatturato non giustifica il costo dei dirigenti come quello che ha attualmente nell’organico» commenta la presidente Panei «pertanto con il cda abbiamo prima proposto il ridimensionamento della funzione, in quanto la figura di direttore generale non è necessaria. Tanto che non ci sarà l’assegnazione di un nuovo incarico. Di Matteo, però, non ha accettato. La scelta è stata fatta con il solo scopo di razionalizzare le risorse. Il passato? Non mi interessa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA