B&B del sesso a Scoppito Uno dei gestori a processo
I carabinieri avevano documentato un viavai di donne e trans nella struttura Vicenda giudiziaria chiusa per le altre due persone coinvolte nell’inchiesta
L’AQUILA. Un Bed & breakfast del sesso dove continuo era il viavai di trans e prostitute. Il 14 aprile dello scorso anno, dopo mesi di indagini eseguite ai carabinieri della compagnia dell’Aquila, la struttura era stata posta sotto sequestro preventivo (su disposizione del gip) mentre per i tre cittadini indiani ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento aggravato della prostituzione in concorso tra loro era scattata una denuncia. Ieri, due delle tre persone coinvolte nella vicenda, ovvero Rani Sudesh, 45 anni, e il 23enne Lal Gagandeep, sono state assolte, con giudizio abbreviato, perché il fatto non costituisce reato. Per Lal Ram, 59 anni, il giudice Giuseppe Romano Gargarella ha disposto il rinvio a giudizio con il processo fissato per il 4 aprile 2016.
La vicenda nella quale erano rimasti coinvolti i tre, legati tra loro da rapporti di parentela, era scaturita da un’attività di indagine svolta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile. I militari, attraverso servizi di osservazione e pedinamento, erano riusciti a documentare che nella struttura ricettiva, denominata «Bed & Bed Royal» e ubicata in via Roma a Scoppito, gestita dai tre cittadini di nazionalità indiana c’era un continuo andirivieni di persone, in particolare di transessuali, e di clienti che si trattenevano negli alloggi solo per qualche ora. Dall’attività investigativa era emerso che i tre, dietro compenso di denaro, tolleravano che nella struttura donne e trans – in particolare di origine romena e sudamericana – esercitassero attività di prostituzione. La struttura era stata dissequestrata qualche tempo dopo. Ieri per due delle tre persone coinvolte nell’inchiesta (difese dagli avvocati Fabio Alessandroni ed Erminio Di Timoteo) la vicenda giudiziaria si è chiusa.
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