Banca dell’Aquila parte a giugno
Arrivano nuove regole, slitta di sei mesi l’apertura del nuovo istituto di credito
L’AQUILA. Niente apertura l’11 dicembre di quest’anno. La Banca dell’Aquila dovrà aspettare ancora qualche mese prima di vedere la luce: almeno il prossimo giugno, quando la «banca del territorio» potrà, probabilmente, aprire il suo primo sportello. In quale luogo ancora non si sa, ma certamente avrà 6 dipendenti, compreso il direttore generale. La causa dello slittamento è dovuta al cambiamento in corso d’opera della normativa che regola la nascita di nuove banche da parte della Banca d’Italia. Due le norme, in particolare, che determinano la necessità per i soci della nascente banca di aspettare ancora qualche mese. A spiegarle sono stati ieri il presidente del comitato tecnico del nuovo istituto di credito, Rinaldo Tordera, ex direttore generale della Carispaq e l’avvocato Roberto Madama, presidente del comitato promotore della banca.
«Una normativa entrata in vigore a metà novembre stabilisce», ha spiegato Madama, «che una banca deve avere un capitale minimo di 5 milioni per aprire i battenti». Un capitale che la Banca dell’Aquila avrebbe dovuto raggiungere entro l’11 di questo mese e che, comunque, anche senza questa nuova norma non avrebbe raggiunto: è ferma, a oggi, a 3,5 milioni la base capitale della banca. «Avremmo chiesto una proroga di qualche settimana», ha chiarito Tordera. «Tale norma non è ancora in vigore, ma abbiamo deciso di adeguarci con un mese di anticipo perché sarebbe comunque scattata a gennaio».
L’altra norma riguarda il fatto che «non c’è più necessità di un prospetto autorizzato dalla Consob per la raccolta fino a 4,9 milioni, dunque al di sotto dei 5». Garante della nuova banca è il presidente della Federazione banche cooperative Abruzzo e Molise Paolo Matteucci, il quale ha commentato che «questo di consentirà di introitare un numero maggiore di soci, allargando la base sociale e rendendo la banca più solida». (m.g.)
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