Bancarotta di un negozio all'Aquila, arrestati tre commercianti

L'indagine della guardia di finanza sul fallimento del negozio di abbigliamento Central Park, l'accusa è di bancarotta fraudolenta: per i tre commercianti aquilani scattano i domiciliari

L'AQUILA. Tre commercianti aquilani sono stati arrestati e posti ai domiciliari stamani dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria dell'Aquila con l'accusa di bancarotta fraudolenta di una nota azienda di abbigliamento di marchi di qualità dell'Aquila, in particolare nel negozio Central Park prima del terremoto operante in pieno centro storico. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Gip del tribunale dell'Aquila Giuseppe Romano Gargarella su richiesta del Pm David Mancini che ha disposto le indagini: si tratta di G.F. di anni 57 di L' Aquila, C.V. di anni 75 di L' Aquila e L.E. di anni 66 di San Demetrio ne' Vestini.

Al centro della vicenda le cause del fallimento della Progetto srl, impresa aquilana operante nel commercio di abbigliamento ed accessori, proprietaria del negozio Central Park con punti vendita nel centro della città prima del sisma, dichiarata fallita nel febbraio del 2009. Come sottolinea una nota delle fiamme gialle le indagini sono partite dall'esame della relazione del curatore fallimentare della Progetto Srl, si sono sviluppate con esami testimoniali, investigazioni finanziarie, contabili e tributarie ed hanno rivelato la sottrazione dalle casse sociali, perseguita con sistematicità negli ultimi difficili anni dell'impresa, di risorse finanziarie (soprattutto incassi delle vendite in contanti e con sistemi di pagamento elettronico) per un milione e 150 mila euro da parte del titolare dell'azienda.

L'imprenditore, nel disperato tentativo di sottrarsi agli effetti del fallimento e continuare ad operare, ha simulato un cambio della compagine amministrativa dell'impresa, utilizzando suoi fiduciari compiacenti e un'altra società, la Time srl, per presentarsi senza debiti dai fornitori. Secondo le fiamme gialle, le indagini hanno rivelato la riconducibilità sostanziale dell'imprenditore fallito che, nei giorni successivi al terremoto, si è attivato personalmente per recuperare la merce della Time dagli esercizi inagibili del centro storico del capoluogo.