Berlusconi, la Stati: «Soltanto un fax»
L'ex assessore in Procura, chiarimenti sull'ordinanza in favore di Abruzzo Engineering
L'AQUILA. Al telefono ha ripetuto il nome di Berlusconi. Di fronte ai giudici, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, l'indagata Daniela Stati ha evidenziato di non avere mai avuto rapporti diretti col premier. Ci sarebbe stato solo un fax per chiedere la modifica dell'ordinanza che ha inserito Abruzzo Engineering fra le società beneficiarie dei lavori post terremoto. Nessuna pressione del gruppo Stati, dunque, su Berlusconi. L'ex assessore chiede ora un consiglio regionale dove parlerà e farà chiarezza.
L'interrogatorio. La vicenda dell'anello ricevuto a Natale, le altre regalie come l'Audi A4 o il televisore. Ma soprattutto i rapporti con la presidenza del consiglio dei ministri e con il premier Silvio Berlusconi. Nell'interrogatorio a Daniela Stati i giudici hanno voluto chiarire il presunto rapporto diretto con il presidente del consiglio. Rapporto che secondo quanto ricostruito dagli investigatori emerge da una serie di telefonate o conversazioni captate nello studio avezzanese dell'ex assessore regionale.
Il 7 settembre 2009 la Stati fa presente a Giorgio De Matteis di avere interessato direttamente la presidenza del Consiglio dei ministri. Ed è la prima volta che si fa un riferimento a Berlusconi. In un'altra telefonata intercettata, fra la Stati e Carmine Tancredi, il socio di Chiodi, l'ex assessore dice: «Ho chiamato Berlusconi, ho parlato con Marinella, ho scritto... tutto quello che dovevo scrivere a Berlusconi. Spaziante (il funzionario della Protezione civile, ndr) nel frattempo ha fatto finta di non sentire, il presidente Chiodi sapeva tutto».
I magistrati, nell'ordinanza di custodia, evidenziano: «Diretto è il contatto con la segreteria del presidente del consiglio Berlusconi come si evince dalla conversazione intercorsa fra l'assessore e il padre, dalla quale trova conferma la rete di contatti necessari per la modifica dell'ordinanza». Un contatto diretto che ha un'influenza positiva.
Secondo l'accusa Daniela Stati si è adoperata per la variazione dell'ordinanza 3805 del 3 settembre 2009 e la sua sostituzione con l'ordinanza 3808 del 15 settembre 2009 al fine di far rientrare tra le società richiamate nell'ordinanza anche Abruzzo Engineering spa. Società che per il 30% fa capo a Sabatino Stornelli, l'uomo Finmeccanica, e che avrebbe dovuto ottenere lavori per un milione e mezzo di euro. Ma nel corso dell'interrogatorio di garanzia, la Stati si è difesa sostenendo di non avere mai avuto contatti con Berlusconi e il suo staff. Di non avere mai fatto pressioni. Si è parlato soltanto di un fax inviato dalla Regione per chiedere di inserire Abruzzo Engineering fra le società beneficiarie. La Stati avrebbe anche evidenziato che non esiste alcuna delibera che attribuisce finanziamenti ad Abruzzo Engineering.
«Parlo in Regione». Daniela Stati si dice pronta a fare chiarezza durante un consiglio regionale. Ne sollecita quindi la convocazione. Ieri pomeriggio, l'ex assessore a Protezione civile e ambiente ha rilasciato una dichiarazione nella sede avezzanese de il Centro. Con lei anche l'avvocato Alfredo Iacone. «Premesso che ho piena fiducia nell'operato della magistratura», ha esordito Daniela Stati, «spero che presto termineranno le indagini e che venga fuori la verità. Ho appreso della richiesta di Carli (presidente di Abruzzo Engineering, ndr) di fare un consiglio regionale straordinario. Come consigliere regionale ed ex assessore alla Protezione civile lo ritengo non solo giusto ma doveroso per il rispetto dei tanti lavoratori che sono senza stipendio. Come consigliere chiederò di parlare in aula per spiegare anche ai lavoratori, alla dirigenza di Abruzzo Engineering e all'intero consiglio l'operato del mio assessorato nei confronti della suddetta società. Un operato che è sempre stato corretto e trasparente, volto alla tutela dei posti di lavoro in una società in house. È necessario che le richieste dei lavoratori vengano accolte senza ritardi. Se può essere utile e di conforto per l'intera assise regionale il consiglio potrebbe svolgersi anche il giorno di Ferragosto nel rispetto di chi già da tanti mesi è senza stipendio».
Altre indagini. La squadra mobile di Pescara sta esaminando tutti i documenti informatici sequestrati agli indagati. Analisi sono in corso anche sulle memorie dei computer. I rapporti fra il gruppo Stati, Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex e «controllore» del 30% delle quote di Abruzzo Engineering, i vertici Finmeccanica. Oltre alle relazioni con la Valle del Giovenco, la società sparita dal panorama calcistico nazionale. Su questi punti si concentra il lavoro degli inquirenti. Per la Procura il gruppo Stati - il papà Ezio, la figlia Daniela e il compagno di quest'ultima, Marco Buzzelli - ha avvantaggiato società riconducibili alla proprietà e gestione di Vincenzo Angeloni e Stornelli. I due si sarebbero sdebitati con gli Stati con una serie di regalie: una consulenza e un'Audi A4 per Buzzelli, un televisore a Ezio Stati e un anello con diamante alla figlia Daniela. I 5 sono indagati per corruzione.
L'anello. Emergono nuovi particolari sull'anello che secondo la Procura vale 15mila euro ed è il dono di Angeloni e Stornelli agli Stati. Per la difesa, invece, il gioiello, che costerebbe 3mila euro, è stato consegnato per saldare un debito (l'affito di un'abitazione a un calciatore che la Valle del Giovenco non avrebbe onorato). L'anello sarebbe stato dato da Luca Mastroianni ad Angeloni. Mastroianni, ex amministratore delegato della Valle del Giovenco, è stato già ascoltato. Nel corso dell'interrogatorio gli è stato mostrato l'anello, sequestrato dalla Procura. Il Centro ha provato a contattare Mastroianni in più occasioni. Inutilmente.
Il digiuno in carcere. Ezio Stati, 62 anni, continua lo sciopero della fame nel carcere di Costarelle all'Aquila, dove si trova rinchiuso da più di una settimana. Il digiuno dura da 5 giorni. I familiari si dicono preoccupati per le condizioni di salute dell'indagato. Ieri è stato visitato dai propri legali. «Dall'interpretazione delle intercettazioni telefoniche», ha sottolineato Stati dal carcere, «non emerge alcun elemento di colpevolezza a mio carico. Sono completamente innocente e contesto fermamente la lettura assolutamente inadeguata delle intercettazioni. Non abbiamo mai fatto affari con nessuno, né tantomeno con Abruzzo Engineering. Ho l'impressione che non mi si voglia credere in virtù di un inspiegabile pregiudizio accusatorio».
L'interrogatorio. La vicenda dell'anello ricevuto a Natale, le altre regalie come l'Audi A4 o il televisore. Ma soprattutto i rapporti con la presidenza del consiglio dei ministri e con il premier Silvio Berlusconi. Nell'interrogatorio a Daniela Stati i giudici hanno voluto chiarire il presunto rapporto diretto con il presidente del consiglio. Rapporto che secondo quanto ricostruito dagli investigatori emerge da una serie di telefonate o conversazioni captate nello studio avezzanese dell'ex assessore regionale.
Il 7 settembre 2009 la Stati fa presente a Giorgio De Matteis di avere interessato direttamente la presidenza del Consiglio dei ministri. Ed è la prima volta che si fa un riferimento a Berlusconi. In un'altra telefonata intercettata, fra la Stati e Carmine Tancredi, il socio di Chiodi, l'ex assessore dice: «Ho chiamato Berlusconi, ho parlato con Marinella, ho scritto... tutto quello che dovevo scrivere a Berlusconi. Spaziante (il funzionario della Protezione civile, ndr) nel frattempo ha fatto finta di non sentire, il presidente Chiodi sapeva tutto».
I magistrati, nell'ordinanza di custodia, evidenziano: «Diretto è il contatto con la segreteria del presidente del consiglio Berlusconi come si evince dalla conversazione intercorsa fra l'assessore e il padre, dalla quale trova conferma la rete di contatti necessari per la modifica dell'ordinanza». Un contatto diretto che ha un'influenza positiva.
Secondo l'accusa Daniela Stati si è adoperata per la variazione dell'ordinanza 3805 del 3 settembre 2009 e la sua sostituzione con l'ordinanza 3808 del 15 settembre 2009 al fine di far rientrare tra le società richiamate nell'ordinanza anche Abruzzo Engineering spa. Società che per il 30% fa capo a Sabatino Stornelli, l'uomo Finmeccanica, e che avrebbe dovuto ottenere lavori per un milione e mezzo di euro. Ma nel corso dell'interrogatorio di garanzia, la Stati si è difesa sostenendo di non avere mai avuto contatti con Berlusconi e il suo staff. Di non avere mai fatto pressioni. Si è parlato soltanto di un fax inviato dalla Regione per chiedere di inserire Abruzzo Engineering fra le società beneficiarie. La Stati avrebbe anche evidenziato che non esiste alcuna delibera che attribuisce finanziamenti ad Abruzzo Engineering.
«Parlo in Regione». Daniela Stati si dice pronta a fare chiarezza durante un consiglio regionale. Ne sollecita quindi la convocazione. Ieri pomeriggio, l'ex assessore a Protezione civile e ambiente ha rilasciato una dichiarazione nella sede avezzanese de il Centro. Con lei anche l'avvocato Alfredo Iacone. «Premesso che ho piena fiducia nell'operato della magistratura», ha esordito Daniela Stati, «spero che presto termineranno le indagini e che venga fuori la verità. Ho appreso della richiesta di Carli (presidente di Abruzzo Engineering, ndr) di fare un consiglio regionale straordinario. Come consigliere regionale ed ex assessore alla Protezione civile lo ritengo non solo giusto ma doveroso per il rispetto dei tanti lavoratori che sono senza stipendio. Come consigliere chiederò di parlare in aula per spiegare anche ai lavoratori, alla dirigenza di Abruzzo Engineering e all'intero consiglio l'operato del mio assessorato nei confronti della suddetta società. Un operato che è sempre stato corretto e trasparente, volto alla tutela dei posti di lavoro in una società in house. È necessario che le richieste dei lavoratori vengano accolte senza ritardi. Se può essere utile e di conforto per l'intera assise regionale il consiglio potrebbe svolgersi anche il giorno di Ferragosto nel rispetto di chi già da tanti mesi è senza stipendio».
Altre indagini. La squadra mobile di Pescara sta esaminando tutti i documenti informatici sequestrati agli indagati. Analisi sono in corso anche sulle memorie dei computer. I rapporti fra il gruppo Stati, Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex e «controllore» del 30% delle quote di Abruzzo Engineering, i vertici Finmeccanica. Oltre alle relazioni con la Valle del Giovenco, la società sparita dal panorama calcistico nazionale. Su questi punti si concentra il lavoro degli inquirenti. Per la Procura il gruppo Stati - il papà Ezio, la figlia Daniela e il compagno di quest'ultima, Marco Buzzelli - ha avvantaggiato società riconducibili alla proprietà e gestione di Vincenzo Angeloni e Stornelli. I due si sarebbero sdebitati con gli Stati con una serie di regalie: una consulenza e un'Audi A4 per Buzzelli, un televisore a Ezio Stati e un anello con diamante alla figlia Daniela. I 5 sono indagati per corruzione.
L'anello. Emergono nuovi particolari sull'anello che secondo la Procura vale 15mila euro ed è il dono di Angeloni e Stornelli agli Stati. Per la difesa, invece, il gioiello, che costerebbe 3mila euro, è stato consegnato per saldare un debito (l'affito di un'abitazione a un calciatore che la Valle del Giovenco non avrebbe onorato). L'anello sarebbe stato dato da Luca Mastroianni ad Angeloni. Mastroianni, ex amministratore delegato della Valle del Giovenco, è stato già ascoltato. Nel corso dell'interrogatorio gli è stato mostrato l'anello, sequestrato dalla Procura. Il Centro ha provato a contattare Mastroianni in più occasioni. Inutilmente.
Il digiuno in carcere. Ezio Stati, 62 anni, continua lo sciopero della fame nel carcere di Costarelle all'Aquila, dove si trova rinchiuso da più di una settimana. Il digiuno dura da 5 giorni. I familiari si dicono preoccupati per le condizioni di salute dell'indagato. Ieri è stato visitato dai propri legali. «Dall'interpretazione delle intercettazioni telefoniche», ha sottolineato Stati dal carcere, «non emerge alcun elemento di colpevolezza a mio carico. Sono completamente innocente e contesto fermamente la lettura assolutamente inadeguata delle intercettazioni. Non abbiamo mai fatto affari con nessuno, né tantomeno con Abruzzo Engineering. Ho l'impressione che non mi si voglia credere in virtù di un inspiegabile pregiudizio accusatorio».
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