Bilancio, vigilia tra minacce e defezioni
Centrosinistra spaccato, crescono i malumori nei partiti alleati del Pd (Socialisti e Rifondazione)
L’AQUILA. Aria di burrasca nel centrosinistra aquilano. La riunione di maggioranza andata in scena alla vigilia del voto di domani sul bilancio ha lasciato pesanti strascichi.
Se il sindaco Massimo Cialente mostra i muscoli nei confronti dei cespugli del centrosinistra, i dissidenti sono intenzionati a farlo stare sulla corda fino all’ultimo. Il sindaco, che ha minacciato di tagliare gli assessori espressione dei partiti che non si allineeranno al deliberato della giunta, sfida i contestatori e già pensa al listone da presentare alle amministrative del 2017.
Alcune assenze pesanti all’incontro preliminare per sondare il terreno sul bilancio non sono passate inosservate. Mancavano, tra gli altri, Giustino Masciocco di Sel, il socialista Gianni Padovani (ma c’era l’assessore Giancarlo Vicini), e Pierluigi Mancini. I presenti, ascoltata la premessa di Cialente («o tutti allineati e coperti o tutti a casa») non l’hanno presa bene. Nodo del contendere non solo gli emendamenti dell’opposizione, ma anche quelli presentati dai consiglieri Enrico Perilli di Rifondazione comunista e Padovani. Un emendamento di Perilli riguarda la cancellazione della realizzazione della cabinovia Montecristo Sud (con la motivazione che si tratta di zona tutelata). Sel ha proposto di riscrivere il programma di mandato citando anche la linea di sviluppo ecocostenibile di Rifondazione sul tema Gran Sasso. Gli altri riguardano la messa in vendita di terreni e fabbricato dell’ex Polveriera e terreni del Tratturo magno, sui quali la maggioranza propenderebbe per il no alla vendita.
I fronti aperti sono due: quello con Rifondazione sulle politiche ambientali e quello che riguarda l’incognita socialista. Oltre ai malumori tra altri consiglieri come Mancini o i cosiddetti “frazionisti” che reclamano più attenzione per il territorio.
Di fronte alla complessità della situazione, la maggioranza attende la revisione del programma di mandato. Gli scenari possibili sono la ricomposizione del quadro e il varo del bilancio, magari grazie a qualche defezione delle opposizioni. Oppure un mini-rimpasto con l’ingresso di esponenti della società civile. Uno tra i nomi ricorrenti è quello di Massimo Prosperococco. Una mossa, questa, propedeutica alla lista del nuovo candidato sindaco del centrosinistra da presentare alle successive amministrative. Da parte del sindaco è cominciato l’attacco frontale alle varie componenti del centrosinistra che hanno contribuito alla sua rielezione. Difficile ipotizzare un rimpasto gestibile in caso di rottura con Sel, Socialisti e Rifondazione.