Bimbo morto, indagati 10 medici
Tra due mesi il responso dell'autopsia sulle cause della tragedia
L'AQUILA. Sono dieci i medici indagati per la morte del bimbo di cinque anni avvenuta in ospedale la scorsa settimana. Ieri pomeriggio è stata fatta l'autopsia nell'obitorio dell'ospedale di Avezzano dal consulente del Pm. Il responso si avrà tra 60 giorni.
Le informazioni di garanzia hanno natura squisitamente tecnica, nel senso che sono state recapitate ai medici di vari reparti che in qualche modo hanno trattato il piccolo in ospedale per consentire loro di partecipare all'esame con i consulenti al fine di esercitare il diritto alla difesa. Tra gli indagati per omicidio colposo ci sono alcuni medici di pediatria: Giovanni Nigro, Giovanni Farello, Stefania Muci e Michele De Simone; indagati pure i rianimatori Tullio Pozone, Maria Laura Iezzi, Olimpia Costantini, la specializzanda Ada Riva, il chirurgo Massimo De Benedictis e il radiologo Sergio Carducci.
Va detto, ma questo emergerà in modo più chiaro nel proseguimento dell'indagine, che paradossalmente ci sono indagati che al momento della tragedia non erano nemmeno in servizio e sembra anche che i rianimatori abbiano trattato il paziente quando era clinicamente morto. Ma la prassi, in tragedie come queste, prevede da sempre una indagine a vasto raggio salvo poi archiviare alcune posizioni. Il quesito al quale il consulente del Pm deve rispondere è il seguente: se ci sono stati ritardi o omissioni nelle valutazioni sulle condizioni cliniche del piccolo e se un intervento chirurgico di urgenza fosse ipotizzabile.
Il tutto a fronte di un quadro obiettivamente molto complesso come affermano i legali degli indagati.
Ieri pomeriggio, comunque, il dottor Falcocchia, di Rieti, ha effettuato l'autopsia alla presenza dei consulenti della difesa e tra due mesi si conosceranno le sue valutazioni. Il piccolo, figlio di una coppia che vive a Roma ma originaria della provincia aquilana, era stato ricoverato in ospedale nel reparto di pediatria a causa di forti dolori all'addome. Poi sembrava che il bambino, peraltro diabetico, stesse migliorando ma sono sorte delle complicazioni che ne hanno comportato la morte in poche ore. Inizialmente si era diagnosticato il decesso per pancreatite. Poi la direzione sanitaria e il manager Asl Giancarlo Silveri, d'intesa con la famiglia del piccolo, hanno disposto un esame autoptico dando l'incarico al dottor Giuseppe Calvisi. Il responso è stato di un decesso per infarto addominale ma ora si dovranno conoscere le valutazioni del perito. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Amedeo Ciuffetelli, Luca Bruno, Gabriella Bocchi, Simonetta Deli, Enrico Marinucci, Marco Castellani. Le indagini sono svolte dalla squadra mobile coordinata dal dottor Domenico Farinacci.
Le informazioni di garanzia hanno natura squisitamente tecnica, nel senso che sono state recapitate ai medici di vari reparti che in qualche modo hanno trattato il piccolo in ospedale per consentire loro di partecipare all'esame con i consulenti al fine di esercitare il diritto alla difesa. Tra gli indagati per omicidio colposo ci sono alcuni medici di pediatria: Giovanni Nigro, Giovanni Farello, Stefania Muci e Michele De Simone; indagati pure i rianimatori Tullio Pozone, Maria Laura Iezzi, Olimpia Costantini, la specializzanda Ada Riva, il chirurgo Massimo De Benedictis e il radiologo Sergio Carducci.
Va detto, ma questo emergerà in modo più chiaro nel proseguimento dell'indagine, che paradossalmente ci sono indagati che al momento della tragedia non erano nemmeno in servizio e sembra anche che i rianimatori abbiano trattato il paziente quando era clinicamente morto. Ma la prassi, in tragedie come queste, prevede da sempre una indagine a vasto raggio salvo poi archiviare alcune posizioni. Il quesito al quale il consulente del Pm deve rispondere è il seguente: se ci sono stati ritardi o omissioni nelle valutazioni sulle condizioni cliniche del piccolo e se un intervento chirurgico di urgenza fosse ipotizzabile.
Il tutto a fronte di un quadro obiettivamente molto complesso come affermano i legali degli indagati.
Ieri pomeriggio, comunque, il dottor Falcocchia, di Rieti, ha effettuato l'autopsia alla presenza dei consulenti della difesa e tra due mesi si conosceranno le sue valutazioni. Il piccolo, figlio di una coppia che vive a Roma ma originaria della provincia aquilana, era stato ricoverato in ospedale nel reparto di pediatria a causa di forti dolori all'addome. Poi sembrava che il bambino, peraltro diabetico, stesse migliorando ma sono sorte delle complicazioni che ne hanno comportato la morte in poche ore. Inizialmente si era diagnosticato il decesso per pancreatite. Poi la direzione sanitaria e il manager Asl Giancarlo Silveri, d'intesa con la famiglia del piccolo, hanno disposto un esame autoptico dando l'incarico al dottor Giuseppe Calvisi. Il responso è stato di un decesso per infarto addominale ma ora si dovranno conoscere le valutazioni del perito. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Amedeo Ciuffetelli, Luca Bruno, Gabriella Bocchi, Simonetta Deli, Enrico Marinucci, Marco Castellani. Le indagini sono svolte dalla squadra mobile coordinata dal dottor Domenico Farinacci.
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