Biomasse, un parere inguaia il Comune

L’assessore regionale Giuliante tira fuori un documento di approvazione della centrale rilasciato lo scorso luglio

L’AQUILA. I comitati affilano le armi e si dicono pronti a dar vita a una grande manifestazione di protesta contro «il nuovo scempio» rappresentato dalla centrale a biomasse che dovrebbe vedere la luce nel nucleo industriale di Bazzano. Un fronte del no nelle cui fila si ritrovano oggi anche politici e amministratori di quegli enti (Comune e Provincia in testa) che nulla, in sede di conferenza di servizio, avevano eccepito. Tutti presenti ieri – coi rappresentanti del comitato anche amministratori e consiglieri comunali, provinciali e regionali – nell’affollata conferenza stampa al centro civico di Paganica. L’occasione per annunciare che le firme finora raccolte contro la realizzazione del progetto sono 2700 e che la petizione proseguirà fino al 6 novembre, giorno in cui il Tar esaminerà il ricorso dei comitati. Un pasticcio scaturito dall’autorizzazione concessa dalla Regione dopo la positiva conclusione, a maggio 2010, della conferenza di servizio. Poi, a cose ormai fatte, il dietrofront degli enti locali avvenuto sulla scorta delle iniziative via via assunte dai cittadini del comprensorio. Ma il pasticcio non sembra aver fine. Risale ad appena due mesi fa, infatti, l’approvazione e la conferma, da parte della dirigente del settore ambiente del Comune, del parere positivo già all’epoca espresso dal settore pianificazione dello stesso ente. Un documento tirato fuori dall’assessore regionale Gianfranco Giuliante che ha così «spiazzato» l’assessore comunale all’Ambiente Alfredo Moroni che aveva appena finito di dire di aver sollecitato la Regione a sospendere l’efficacia dell’autorizzazione. Un boccone amaro per gli esponenti dei diversi comitati. Per altri l’occasione per il solito rimpallo delle responsabilità. Ed è stato faticoso per i promotori della conferenza stampa, Patrizia Righi e Roberto Romanelli, entrambi del comitato «no biomasse», ricondurre la questione sul «che fare». Il consigliere provinciale del Pd Pierpaolo Pietrucci ha annunciato una mozione con la quale impegnare la Provincia a chiedere alla Regione la sospensione dell’autorizzazione sulla scorta della ripresentazione del progetto da parte della Futuris Aquilana. Il consigliere comunale Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila) ha ricordato il consiglio comunale straordinario del 3 ottobre. E che dovrà essere il sindaco a far valere le ragioni del no e a negare il parere igienico-sanitario a un progetto inserito in quello che ormai non è più un nucleo industriale ma un agglomerato urbano. Per l’assessore provinciale Guido Quintino Liris, senza lo stop del Tar «il ravvedimento operoso» degli enti servirà a poco. Di far leva sulle modifiche al progetto ha parlato il consigliere regionale Pd Giuseppe Di Pangrazio, mentre il sindaco di Poggio Picenze Nicola Menna ha ricordato il no del suo Comune all’impianto. Per Fernando Galletti (Beni separati) l’unica strada è quella della mobilitazione.(m.m.)

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