Botte in curva, capo ultrà fuori per un anno
Provvedimento della polizia nei confronti del popolare “Piffio” dopo una zuffa durante L’Aquila-Spal
L’AQUILA. Rimprovera un tifoso perché non canta e scoppia una zuffa. Ora per Paolo Tinari, il popolare Piffio, capo ultrà della curva del Fattori, è scattato il divieto di entrare allo stadio per un anno.
Ieri la Digos ha notificato al 40enne leader della curva il provvedimento del Daspo a firma del questore per un anno, che comporta il divieto di accesso a tutti i luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive di carattere agonistico e amichevole e zone limitrofe, a partire da due ore prima dell’incontro e fino alle due ore successive al termine, con particolare riferimento alle gare sostenute dalla società sportiva L’Aquila calcio 1927.
Il provvedimento, la cui violazione comporta la sanzione della reclusione da uno a tre anni e la multa da 10mila a 40mila euro, «è scaturito», spiegano dalla questura, «da un episodio di violenza commesso in occasione dell’incontro L’Aquila-Spal del 18 marzo scorso. In quell’occasione, durante l’incontro, il capo ultrà dei Red blue eagles ha inspiegabilmente aggredito e preso a pugni un tifoso dell’Aquila che, come lui, si trovava in curva, probabilmente perché non partecipava attivamente ai cori della tifoseria. L’episodio di violenza, che non ci si aspetta perché rivolto verso un tifoso della stessa squadra, non è passato inosservato agli occhi degli steward e delle telecamere del circuito di videosorveglianza, che hanno ripreso la scena. È così scattato il Daspo nei confronti del tifoso violento che, per un anno, potrà guardare gli incontri casalinghi e in trasferta della sua squadra comodamente seduto sul divano di casa».
«Il provvedimento», conclude la nota, «è una misura necessaria per garantire tranquillità agli incontri sportivi e consentire sempre più alle famiglie di riempire gli stadi. Ci si auspica che il provvedimento serva da monito per la tifoseria».