Cabina di regia per ricostruire
Il presidente Chiodi: «Interventi pianificati, presto un’ordinanza»
L’AQUILA. L’ordinanza che regolerà la nuova governance della ricostruzione è quasi pronta. Lo ha annunciato ieri Chiodi a conclusione del convegno organizzato dall’associazione «Federico II», guidata da Mimmo Srour. L’ex assessore, in odore di passaggio al Pdl, ha sottolineato come sia importante che gli enti locali prendano in mano la ricostruzione del centro storico.
«La prima fase dell’emergenza, quella abitativa, è in via di soluzione. Adesso però inizia una seconda fase, quella della ricostruzione vera e propria, che deve partire dai centri storici, dove è la nostra identità», ha detto Srour, «la regia di questo intervento dovrà essere qui all’Aquila, affidata alla Regione e ai Comuni colpiti dal terremoto».
In tal senso va anche il progetto di governance del presidente Chiodi. «Martedì prossimo definirò col ministero dell’Economia i termini per il finanziamento della struttura che avrà un costo di 10, 11 milioni di euro in cinque anni», ha spiegato, «è un’operazione necessaria perché non si possono spendere miliardi per una ricostruzione non pianificata da una cabina di regia».
Chiodi, illustrando la sua idea di governance ideale, ha chiarito: «Ci sarà un commissario per la ricostruzione nella persona del presidente della Regione, ma un ruolo cruciale dovrà averlo anche il sindaco dell’Aquila, come vice commissario. Il primo cittadino non dovrà però operare seguendo le procedure ordinarie, altrimenti tutti gli sforzi saranno vanificati».
Chiodi ha sottolineato soprattutto l’importanza dell’unità tecnica di missione per la fase istruttoria dei progetti e della loro esecuzione. «Questo organismo», ha comunicato il presidente, «è già stato nominato. L’architetto Gaetano Fontana, che lo coordinerà, è al lavoro per definire le linee guida».
Chiodi ha poi aggiunto che questa struttura sarà composta da 30 persone, la metà espressione dell’amministrazione pubblica (ministeri e Cipe), la restante metà, di elevato spessore professionale, selezionata dall’Ocse. Per snellire le procedure della governance è importante, secondo il presidente, trasformare i poteri emergenziali in poteri straordinari, come ha detto anche la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane: «Bisogna dare poteri straordinari a Provincia e Comuni che possano affiancare il Presidente della Regione. Ho intenzione di partire nella costituzione di consorzi pubblico-privati lì dove la Provincia ha beni di sua proprietà che non intendo lasciare abbandonati a se stessi in un cento storico spettrale».
Srour ha proposto di istituire la zona franca per tutte le località del cratere. «Bisogna puntare su Università, ricerca, beni culturali e piccole e medie imprese», ha continuato Srour, «per fare tutto questo è importante che i protagonisti siano gli enti locali. Dobbiamo decidere noi i piani di ricostruzione».
Al convegno hanno partecipato anche il sindaco Cialente, il presidente dell’Ance Abruzzo, Gennaro Strever, il vice presidente della Commissione industria, Filippo Piccone, i professori universitari Renato Morganti e Giuseppe Centauro.
«La prima fase dell’emergenza, quella abitativa, è in via di soluzione. Adesso però inizia una seconda fase, quella della ricostruzione vera e propria, che deve partire dai centri storici, dove è la nostra identità», ha detto Srour, «la regia di questo intervento dovrà essere qui all’Aquila, affidata alla Regione e ai Comuni colpiti dal terremoto».
In tal senso va anche il progetto di governance del presidente Chiodi. «Martedì prossimo definirò col ministero dell’Economia i termini per il finanziamento della struttura che avrà un costo di 10, 11 milioni di euro in cinque anni», ha spiegato, «è un’operazione necessaria perché non si possono spendere miliardi per una ricostruzione non pianificata da una cabina di regia».
Chiodi, illustrando la sua idea di governance ideale, ha chiarito: «Ci sarà un commissario per la ricostruzione nella persona del presidente della Regione, ma un ruolo cruciale dovrà averlo anche il sindaco dell’Aquila, come vice commissario. Il primo cittadino non dovrà però operare seguendo le procedure ordinarie, altrimenti tutti gli sforzi saranno vanificati».
Chiodi ha sottolineato soprattutto l’importanza dell’unità tecnica di missione per la fase istruttoria dei progetti e della loro esecuzione. «Questo organismo», ha comunicato il presidente, «è già stato nominato. L’architetto Gaetano Fontana, che lo coordinerà, è al lavoro per definire le linee guida».
Chiodi ha poi aggiunto che questa struttura sarà composta da 30 persone, la metà espressione dell’amministrazione pubblica (ministeri e Cipe), la restante metà, di elevato spessore professionale, selezionata dall’Ocse. Per snellire le procedure della governance è importante, secondo il presidente, trasformare i poteri emergenziali in poteri straordinari, come ha detto anche la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane: «Bisogna dare poteri straordinari a Provincia e Comuni che possano affiancare il Presidente della Regione. Ho intenzione di partire nella costituzione di consorzi pubblico-privati lì dove la Provincia ha beni di sua proprietà che non intendo lasciare abbandonati a se stessi in un cento storico spettrale».
Srour ha proposto di istituire la zona franca per tutte le località del cratere. «Bisogna puntare su Università, ricerca, beni culturali e piccole e medie imprese», ha continuato Srour, «per fare tutto questo è importante che i protagonisti siano gli enti locali. Dobbiamo decidere noi i piani di ricostruzione».
Al convegno hanno partecipato anche il sindaco Cialente, il presidente dell’Ance Abruzzo, Gennaro Strever, il vice presidente della Commissione industria, Filippo Piccone, i professori universitari Renato Morganti e Giuseppe Centauro.