Cam, Di Pangrazio bacchetta Ciarlini

Il sindaco: il direttore pensi a fornire acqua a tutte le famiglie ed eviti di partecipare alle liti per la gestione dell’ente

AVEZZANO. Intervenire subito per impedire che i cittadini di Avezzano e della Marsica si ritrovino quest'estate con i rubinetti a secco e inoltre instaurare tra gli azionisti del Cam quel clima sereno e di fattiva collaborazione, senza il quale la scommessa di salvare il Consorzio è persa in partenza.

Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, si dice «molto preoccupato» della piega che la vicenda del Cam sta prendendo. Mentre le centrali di sollevamento rischiano di andare in tilt, facendo mancare l'acqua nelle case, e i depuratori fuori uso sono fonte di inquinamento, tra gli azionisti del Consorzio si perde tempo su chi debba presiedere il consiglio di gestione e quello di sorveglianza. Si ha l'impressione che i soci del Cam (non tutti per fortuna), anziché preoccuparsi di garantire un servizio di vitale importanza, cerchino di ritagliarsi degli spazi di potere all'interno della società. Da qui le liti cui è capitato di assistere durante le assemblee degli azionisti. Per porre fine a questa litigiosità, che per sei mesi ha paralizzato il Cam, Di Pangrazio, appellandosi al senso di responsabilità di tutti i soci, si ripromette, dopo l'approvazione del bilancio, che dovrà avvenire entro il 30 giugno, di suggerire agli altri azionisti un ricambio della dirigenza.

«Abbiamo bisogno», sottoliena il sindaco, «di una governance credibile e serena, che si preoccupi solo di dare risposte ai bisogni dei cittadini». Il Cdg sarebbe di tre componenti: presidente e due consiglieri. In linea con le direttive dell'Ato, il presidente dovrà essere un esterno alla società; i consiglieri, dipendenti dei Comuni e non del Cam, come adesso. Il primo sarà indicato da Avezzano, in quanto azionista di maggioranza, i due consiglieri dagli altri soci.

Luca Ciarlini, che al momento è presidente, amministratore delegato e direttore generale, manterrà solo quest'ultima carica. Il compito di Ciarlini», precisa Di Pangrazio, «è quello di risolvere i problemi della società. Lo paghiamo per questo».

Anche il Cds, attualmente presieduto dal sindaco di Capistrello, Antonino Lusi, per Di Pangrazio, va totalmente rinnovato. I suoi componenti devono dimettersi e lasciare il posto ad altri. Sarebbe un segnale importante. In tal modo, gli attuali componenti del Cds dimostrerebbero di anteporre gli interessi della collettività alle proprie ambizioni e aspirazioni. In attesa che il Cam si dia una nuova dirigenza, c'è da affrontare subito il problema del rifornimento idrico, messo in pericolo dalle fatiscenti pompe di sollevamento, e quello dello smaltimento dei fanghi, che potrebbe costituire un serio pericolo per la salute pubblica.

«Convocherò subito», assicura Di Pangrazio, «il direttore del Cam, Ciarlini, insieme ai tecnici, per sollecitarlo a intervenire con la massima urgenza, prima che Avezzano e altri paesi della Marsica rimangano senza acqua. Per riparare le pompe, si possono utilizzare i 900mila euro messi in bilancio per gli oneri di ristrutturazione e le consulenze. A proposito di bilancio», si chiede il sindaco, «cosa aspetta Ciarlini a depositarne la bozza? Così potremo capire come mai il debito del Cam, che fino a qualche giorno fa sapevamo fosse di 51 milioni, è balzato a oltre 60 milioni: un incremento pari a 18 miliardi di vecchie lire».

©RIPRODUZIONE RISERVATA