Camera di Commercio: battaglia sulla presidenza
Al via le grandi manovre per la successione di Santilli in scadenza di mandato La Cna spinge per Del Re, ma spunta il patto Confcommercio-Industriali
L’AQUILA. È scontro aperto sul rinnovo della giunta e la nomina del presidente che guiderà la Camera di commercio dell’Aquila per i prossimi anni, almeno fino alla fusione con Teramo. A giorni si scopriranno le carte, con i “numeri” che spettano alle varie associazioni di categoria in seno al consiglio camerale. Cifre indicative anche degli apparentamenti in corso, che spostano le pedine rispetto al passato. E che danno una geografia politica nettamente differente. La poltrona dell’attuale presidente in carica, Lorenzo Santilli, espressione della Confcommercio, vacilla sotto le spinte della Cna, rappresentata dal vicepresidente della Camera di commercio Agostino Del Re, che ambisce a un salto di qualità. Ovvero a ottenere la guida dell’ente camerale, scalzando Santilli. Ma Del Re, almeno sulla carta, sembra non avere i numeri per una simile operazione. Una pressione che ha, di fatto, incrinato gli storici rapporti amichevoli e l’alleanza tra Confcommercio, Confartigianato, Cna e Cofesercenti, unite sotto il vessillo di “Rete imprese Italia”.
All’orizzonte, per la guida della Camera di commercio, si profila un’alleanza inedita: quella tra Confcommercio e Confindustria, con il presidente provinciale di quest’ultima, Marco Fracassi, pronto a dare appoggio incondizionato alla rielezione di Santilli, il cui mandato scade a febbraio 2016.
In cambio, l’Unione industriali otterrebbe la vicepresidenza. Quella per la guida della Camera di commercio è storicamente una battaglia assai aspra. Un ente ambìto, dato che raccoglie tutte le massime espressioni delle associazioni di categoria, con un peso importante in termini economici e rappresentativi della realtà imprenditoriale della provincia. Santilli, eletto nel 2011 dopo quattro anni come vicepresidente, dal canto suo non rinuncia al mandato, forte del sostegno della categoria di provenienza, la Confcommercio, e del patto stretto con gli Industriali, altra associazione fortissima sul territorio. Ma in ballo non c’è solo il rinnovo della giunta camerale, che sarà chiamata a votare il nuovo presidente. L’Aquila dovrà vedersela con Teramo nell’ambito di un processo di unificazione delle due Camere di commercio che si profila lungo e laborioso e che, finora, non ha visto sostanziali passi in avanti. Entrambi i territori non vogliono perdere la guida dell’ente camerale, mentre c'è maretta anche sulla sede richiesta da Teramo, ma che L’Aquila rivendica come capoluogo di regione e di provincia, e che da statuto le spetta di diritto. Entro i primi giorni di dicembre si conosceranno gli apparentamenti. E si scoprirà se ci saranno sorprese in vista della rielezione del presidente.(cr.aq)
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