Campi Flegrei, a Castel di Sangro prove generali per l’accoglienza 

Collegamenti ed esercitazioni per testare la capacità di risposta della Protezione civile e degli enti locali Simulata l’attivazione del Centro operativo comunale. In caso di emergenza attesi seimila sfollati

CASTEL DI SANGRO. Un video di zone geograficamente diverse, per simulare l’attivazione del Centro operativo comunale (Coc) con la sala operativa regionale dell’Aquila. Si è svolta ieri, a Castel di Sangro, l'esercitazione nazionale per il rischio vulcanico “Campi Flegrei 2024”, finalizzata a testare le procedure di evacuazione e accoglienza in caso di emergenza. «Un banco di prova fondamentale per verificare la capacità di risposta e il coordinamento delle strutture di protezione civile e degli enti locali in caso di emergenza vulcanica», ha affermato Mauro Casinghini, direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile. L’esercitazione ha coinvolto in prima persona anche il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso con la squadra di volontari che si è collegata con la centrale operativa per simulare la gestione dell’emergenza.
«Si tratta di un test importante, perché significa prendere contatti operativi per la nostra pianificazione regionale specifica e nell’ambito del ruolo che la Regione riveste nella pianificazione nazionale», riprende Casinghini ricordando che l’obiettivo principale dell'esercitazione è «testare l'allontanamento assistito della popolazione dalle aree di attesa, previste nei piani comunali di emergenza, verso le aree di incontro situate al di fuori della zona rossa».
Per questo è stato sperimentato anche l’invio di un messaggio di allarme tramite il sistema It-Alert, per informare i cittadini della simulazione di una possibile attività vulcanica ai Campi Flegrei, valutando così l’efficacia del sistema di allerta e la reattività delle persone. Il piano prevede che, alla dichiarazione di “allarme”, tutta la popolazione debba abbandonare la zona rossa, con la possibilità di scegliere tra un’evacuazione autonoma o assistita. Il tempo complessivo stimato per completare questa operazione è di 72 ore (3 giorni), articolato in diverse fasi operative, per garantire una “fuga” ordinata e sicura.
Castel di Sangro gioca un ruolo fondamentale per l’accoglienza nel Centro Abruzzo. Sono circa 6mila le persone che potrebbero essere accolte nel capoluogo sangrino, in caso di emergenza. Verranno sistemate all'interno delle strutture ricettive locali, grazie a convenzioni simili a quelle già attuate durante il sisma del 2016 e per l’emergenza dei profughi ucraini.
Inoltre, saranno aperte le seconde case, che riceveranno un indennizzo per mettere a disposizione queste abitazioni come alloggi di emergenza. Ma anche le scuole e l’ospedale. Altri sfollati potrebbero essere ospitati nel territorio del vicino Molise. (a.d.a.)
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