Cani di quartiere, accuse a Riga

Ruggeri (L’Aquila città aperta): illegittima l’ordinanza che vieta di dare da mangiare e bere ai randagi

L’AQUILA. «Il divieto a tutti i cittadini di dare da mangiare e bere ai cosiddetti cani di quartiere, disposto dal vicesindaco Roberto Riga, è cosa strampalata, sciagurata e illegittima». A parlare è Corrado Ruggeri, coordinatore dell’Aquila città aperta, secondo il quale «mentre nei giorni scorsi si è dato segno di grande civiltà e cultura con l’approvazione del disegno di legge sulla protezione degli animali utilizzati per scopi scientifici, nella nostra città, candidata a capitale europea della cultura, si è varata un’ordinanza illegittima e spregevole come quella che vieta al cittadino di dare da mangiare e bere ai cani randagi. Al di là della totale insensibilità e al non rispetto del regolamento varato dal consiglio comunale dimostrate da Riga, ci sono purtroppo persone che, spaventate dalle “minacce” di severe sanzioni pecuniarie, loro malgrado, in questi ultimi giorni hanno rinunciato a sfamare e dissetare le povere bestiole. Invito i miei concittadini a rispettare il regolamento in essere, a ignorare l’illegittima ordinanza e a continuare ad alimentare e dissetare i migliori amici dell’uomo. Ci spieghi l’assessore come sopravvivono i randagi che sono nel vasto territorio aquilano, poiché con la sua ordinanza i cani di quartiere del Castello seguitano oggi a mangiare e bere (a suo dire con le associazioni che hanno aderito all’iniziativa), mentre tutti gli altri, inclusi quelli delle frazioni, dovrebbero vivere di santità! O vuole risolvere il problema facendoli morire di fame e di sete visto che la legge (quella sì legittima!) vieta qualsiasi forma di eliminazione fisica? Se Riga, invece, voleva far fare all’Aquila un passo indietro, dal punto di vista della civiltà, ci è riuscito in pieno».

«Ricordo, infine, all’assessore Riga», conclude Ruggeri, «che se vuole svolgere la carica di assessore al ramo lo faccia con programmi e progetti seri».

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