L'AQUILA
Cani e gatti avvelenati, morti già in venti: caccia all'uomo a Ocre
La denuncia di Acres onlus e l'apprensione nel comune dell'Aquila. Intervento della Asl, indagini dei carabinieri
L'AQUILA. Casi di avvelenamento ai danni di cani e gatti: sono oltre una ventina le vittime di bocconi avvelenati nelle ultime settimane nel comune di Ocre, frazione di San Felice, in provincia dell'Aquila. Ed è partita la caccia all'uomo con le indagini dei carabinieri e l'intervento della Asl con i cani molecolari.
A segnalare la vicenda, che va avanti da un anno, e ad esprimere apprensione anche per l'incolumità e la salute degli stessi cittadini, è l'Acres onlus delegazione Abruzzo tramite Simona Ranieri. "Ignote al momento le motivazioni che hanno spinto qualcuno a gesti di tale crudeltà e vigliaccheria, mentre molti i sospetti e gli indizi che conducono ad una o due persone dello stesso nucleo familiare", aggiunge nella nota di denuncia inviata "a causa del reiterarsi del crimine in oggetto".
Si tratta di bocconi avvelanti che fungono da esche per gli animali: "Sono diversi i gatti deceduti, purtroppo, le dosi sono risultate letali per i loro esili corpicini, mentre 3, ad oggi, i cani padronali ricoverati e ancora sotto osservazione, per questi ultimi è stata solo la buona sorte, assieme all'intervento tempestivo dei proprietari, a metterli in salvo con la corsa dal veterinario".
Per due volte è intervenuta la ASL, con l'ausilio dei cani molecolari, per il rilevamento delle esche, ma ad oggi nonostante l'area interessi una vasta zona, non è stata predisposta la bonifica del territorio interessato. Inoltre i Carabinieri sono in possesso dei referti medico-veterinario di servizio pubblico e privato. E a seguito dell'autopsia eseguita dall'istituto Zooprofilattico di Teramo, su alcuni gatti è emersa la tipologia di sostanza utilizzata.
Acres ha informato sindaco e polizia locale, affinché siano presi provvedimenti. Coinvolto anche il Nucleo provinciale di Guardie zoofile volontarie della sezione di L'Aquila della Lega nazionale per la difesa del cane. Previsti sopralluoghi e pattugliamenti per monitorare al meglio la zona e il benessere degli animali vaganti e padronali.
"Qualora fosse necessario", conclude la nota, "ricordiamo che l'uccisione di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall'art. 544-bis del codice penale ai sensi del quale: Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni. 𝗣𝗿𝗲𝘃𝗲𝗱𝗲, 𝗶𝗻𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶, 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗮𝘅𝗶-𝗺𝘂𝗹𝘁𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗿𝗰𝗲𝗿𝗲. Per non parlare dei risvolti che ci potrebbero essere qualora fossero coinvolte delle persone come i bambini che giocando potrebbero inavvertitamente mettere in bocca il cibo adulterato: si potrebbe profilare anche un 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼 o peggio ancora un 𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗼𝘀𝗼". "Auspichiamo", conclude la Ranieri, "che il senso civico dei cittadini, il monitoraggio da parte della associazioni di settore e dell'amministrazione comunale e le indagini delle forze dell'ordine possano far luce al più presto su questo grave e vile episodio e che scene del genere non abbiamo mai più a che ripetersi".