Carsoli, maxi-sequestro da 6 milioni alla Rotosud
Ritenute non versate ai dipendenti: la Finanza blocca all'amministratore e al prestanome quattro conti correnti bancari, un deposito titoli e un immobile
AVEZZANO. Un maxi sequestro nei confronti della Rotosud, l'azienda di stampa leader nel settore, riconducibile all'imprenditore Vittorio Farina, l'imprenditore piemontese, accusato nel 2017 di bancarotta fraudolenta aggravata.
I finanzieri della compagnia di Avezzano, guidati dal comandante Alessio Grillo, hanno eseguito il sequestro di disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore pari a circa 6 milioni di euro emesso dall’autorità giudiziaria marsicana nei confronti di Farina, 63 anni, amministratore di fatto, e Salvatore Puzzo (60), prestanome dell'importante srl operante nel settore dell’editoria. La misura cautelare, eseguita su richiesta del pubblico ministero Roberto Savelli, scaturisce da complessi accertamenti patrimoniali svolti dai finanzieri al fine di individuare dei beni riconducibili all'imprenditore di Torino per un valore pari alle ritenute non versate ai dipendenti.
La società, in qualità di sostituto d’imposta, secondo l'accusa non ha pagato all’erario negli anni d’imposta 2013 e 2014 i contributi dei lavoratori. L’imposta evasa è stata accertata dalla locale direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate a seguito di attività ispettive.
Ciò provocava, secondo i finanzieri di Avezzano, una situazione di concorrenza sleale nei confronti delle altre società del settore, causando un danno economico al territorio. Complessivamente sono stati sequestrati quattro conti correnti bancari, un deposito titoli e un immobile per un valore equivalente alle imposte non versate.
I responsabili, in passato, sono già stati condannati per reati tributari. La Rotosud, azienda di stampa rotocalco con sede a Oricola, in passato pare avesse chiesto un concordato preventivo con l'obiettivo di assicurare un futuro produttivo allo stabilimento, ma anche una sicurezza occupazionale per un centinaio di dipendenti.
Secondo la Finanza, però, questi dipendenti si sarebbero ritrovati senza ritenute pagate per due annualità. Gli accertamenti hanno permesso di far venire alla luce tali irregolarità. L'azienda si occupa di stampa rotocalco di cataloghi e riviste con clienti di grande spessore, come il gruppo Espresso-Repubblica. È dotata anche dell'impianto di confezionamento e brossura per soddisfare commesse di ogni tipo, come quella storica per la stampa delle Pagine Gialle. Non a caso Vittorio Farina è stato definito uno dei più importanti e potenti stampatori italiani.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I finanzieri della compagnia di Avezzano, guidati dal comandante Alessio Grillo, hanno eseguito il sequestro di disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore pari a circa 6 milioni di euro emesso dall’autorità giudiziaria marsicana nei confronti di Farina, 63 anni, amministratore di fatto, e Salvatore Puzzo (60), prestanome dell'importante srl operante nel settore dell’editoria. La misura cautelare, eseguita su richiesta del pubblico ministero Roberto Savelli, scaturisce da complessi accertamenti patrimoniali svolti dai finanzieri al fine di individuare dei beni riconducibili all'imprenditore di Torino per un valore pari alle ritenute non versate ai dipendenti.
La società, in qualità di sostituto d’imposta, secondo l'accusa non ha pagato all’erario negli anni d’imposta 2013 e 2014 i contributi dei lavoratori. L’imposta evasa è stata accertata dalla locale direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate a seguito di attività ispettive.
Ciò provocava, secondo i finanzieri di Avezzano, una situazione di concorrenza sleale nei confronti delle altre società del settore, causando un danno economico al territorio. Complessivamente sono stati sequestrati quattro conti correnti bancari, un deposito titoli e un immobile per un valore equivalente alle imposte non versate.
I responsabili, in passato, sono già stati condannati per reati tributari. La Rotosud, azienda di stampa rotocalco con sede a Oricola, in passato pare avesse chiesto un concordato preventivo con l'obiettivo di assicurare un futuro produttivo allo stabilimento, ma anche una sicurezza occupazionale per un centinaio di dipendenti.
Secondo la Finanza, però, questi dipendenti si sarebbero ritrovati senza ritenute pagate per due annualità. Gli accertamenti hanno permesso di far venire alla luce tali irregolarità. L'azienda si occupa di stampa rotocalco di cataloghi e riviste con clienti di grande spessore, come il gruppo Espresso-Repubblica. È dotata anche dell'impianto di confezionamento e brossura per soddisfare commesse di ogni tipo, come quella storica per la stampa delle Pagine Gialle. Non a caso Vittorio Farina è stato definito uno dei più importanti e potenti stampatori italiani.
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